“Reggio Calabria, mai lo zerbino di nessuno”: protesta a Lamezia per l’aeroporto reggino

Ripepi: "protestiamo a Lamezia Terme con la casacca amaranto per liberare l’aeroporto del ponte sullo stretto dalla gestione Sacal"

StrettoWeb

Siamo a Lamezia Terme! Combattiamo insieme per il riscatto di Reggio Calabria L’Aeroporto del Ponte sullo Stretto non sarà mai lo zerbino di Lamezia!“. E’ quanto afferma il consigliere comunale, Massimo Ripepi, durante la manifestazione davanti allo scalo lametino. Come ampiamente annunciato nei giorni scorsi, una rappresentanza di reggini in maglia rigorosamente amaranto si sono recati a Lamezia per gridare a gran voce la necessità di “salvare l’Aeroporto di Reggio Calabria“.

Oggi è sicuramente un giorno storico, perché per la prima volta un gruppo di cittadini reggini, coraggiosi, liberi e forti, che ringrazio, hanno deciso di sfidare i poteri forti, l’appartenenza partitica e gli interessi personali per salvare l’aeroporto del ponte sullo stretto, cuore pulsante di ogni attività presente e futura della città metropolitana di Reggio Calabria. Con la maglietta amaranto e con uno sconfinato amore per la nostra città siamo qui per comunicare a tutti gli organi decisori, che non gli daremo tregua fin quando non vedremo la liberazione del nostro importantissimo scalo dal laccio mortifero in cui i nemici di Reggio lo hanno legato”, sottolinea Ripepi.

Ripepi continua evidenziando i dati significativi del degrado dell’Aeroporto dello Stretto: “è finito il tempo dell’attesa, i numeri sviluppati dal nostro scalo negli ultimi 7 anni sono inquietanti, siamo passati dai 900 mila passeggeri della Sogas, società di gestione reggina, ai 200 mila passeggeri dell’ultimo anno. Poi mentre l’amministratore unico della SACAL Marco Franchini annunciava entro un paio di anni 1ml di passeggeri per lo scalo dello Stretto, nell’ultimo piano nazionale degli aeroporti in via di definitiva approvazione, scopriamo a pag.28 che la previsione per l’anno 2035 è di 450.000 passeggeri contro i 4,5 ml dell’aeroporto di Lamezia. Cioè hanno scritto e certificato nero su bianco la morte dello scalo. L’ultima perla la troviamo nel contratto istituzionale di sviluppo Aeroporti Calabria dove gli investimenti previsti per l’aeroporto lametino è di 120 ml di euro contro i 60 ml di euro previsti per l’aeroporto di Reggio. Alla luce di questi inequivocabili dati, non vogliamo più conoscere né il piano industriale, né le promesse di sviluppo da marinaio che fino a oggi la SACAL ha fatto ai reggini, vogliamo semplicemente che la gestione del nostro scalo sia affidata ad una nuova società privato pubblica o pubblico privata formata dagli attori istituzionali dell’area dello Stretto”, evidenza.

Ripepi prosegue chiedendo, quindi, la gestione autonoma e reggina della SACAL e che nel piano nazionale degli aeroporti venga inserita l’area dello Stretto come area strategica del paese. “I distruttori di Reggio dislocati nei vari livelli istituzionali si sono ben guardati dall’inserire nel nuovo piano nazionale degli aeroporti la strategica area dello Stretto che oggi vede ormai certa la costruzione dell’infrastruttura più importante ed avveniristica del mondo, il ponte sullo Stretto di Reggio Calabria e MessinaPer questo la nostra seconda richiesta è di inserire nel piano nazionale degli aeroporti la suddetta area come strategica per il paese. Leggendo la nuova proposta di piano nazionale degli aeroporti dell’ottobre 2022, iniziata dall’ex ministro del PD Giovannini approdato in commissione trasporti della camera dove nessuno dei deputati e senatori reggini ha proposto alcuna modifica, ci rendiamo sempre più conto che è in atto un piano preciso per chiudere definitivamente lo scalo aeroportuale dello stretto. Finita ogni richiesta inutile alla Sacal, la nostra pressione civica sulla politica che può decidere sarà senza tregua e senza sconti”, conclude.

Presente a Lamezia anche l’imprenditore e già amministratore di Reggio, Giuseppe Falduto, che ha dichiarato: “vorrei dire a tutti i nostri amministratori che a Reggio Calabria si può fare e si può fare bene! Siamo nella posizione più importante del Mediterraneo, principale snodo dell’Autostrada del mare, abbiamo una condizione che non ha nessun’altra città della Calabria: eppure questa condizione è stata bruciata in questi ultimi anni dalla cattiva Amministrazione”. “Non sono qui in veste politica, lo sono stato in passato nella Primavera di Reggio con il professore Italo Falcomatà. Appartengo a un mondo politico distante da Massimo perché abbiamo militato in fronti opposti, ma sulle battaglie che riguardano la città dobbiamo metterci la faccia.” – ha continuato Falduto – “Io ho invitato tutti gli imprenditori, i consiglieri, i parlamentari, anche il sindaco, perché questa mattina dovevamo essere tutti qui per chiedere la scissione di ramo d’azienda della Sacal affinché l’aeroporto possa tornare a vivere in autonomia!” – ha spiegato l’imprenditore – “Io orgogliosamente, insieme a Massimo Ripepi, che ripeto è l’unico consigliere comunale che sta svolgendo a tutti gli effetti la sua funzione di consigliere, indosso la maglietta amaranto per la salvezza della nostra città. Viva Reggio Calabria!”

All’evento interviene anche Alfredo Iorio, attivista e cittadino calabrese giunto da Roma e impegnato nella lotta per la sua terra, che ha dichiarato: “la città più grande della Calabria è Roma, e molti calabresi residenti a Roma sperano che si faccia qualcosa per loro. È assurdo che la Calabria continui ad essere trascurata. Io sono un calabrese e amico di Massimo Ripepi, che è una ‘’fiaccola vivente’’, è una speranza per Reggio. Ma questa battaglia non può essere combattuta solo qui, siamo pronti ad aiutarvi a Roma, con manifesti che uniscano tutte le fazioni politiche. Questa è una lotta al di là dei colori politici: una battaglia civica”. Iorio conclude: ‘’È giunto il momento di avere un aeroporto degno per Reggio Calabria. È ora che ci muoviamo insieme a Roma, perché i deputati di destra e sinistra pensano solo ai loro interessi. A Roma abbiamo una speranza, ci sono tanti calabresi desiderosi di combattere. Vogliamo un aeroporto dignitoso a Reggio e non manca nulla per farlo. Per questo siamo qui, rappresentiamo una speranza per la Calabria e per tutto il nostro sud.’

Presente anche il dott. Nello Scuderi, storico militante e politico reggino sempre in prima fila per il bene di Reggio e in particolare a fianco di Ripepi già dal 2016 per la battaglia per la salvezza dell’Aeroporto dello Stretto. Scuderi ha così dichiarato: “noi vogliamo difendere la sovranità aeroportuale di Reggio Calabria! Mi rivolgo a tutti i reggini, a coloro che sono ignavi: Svegliatevi! È giunto il momento di lottare e combattere democraticamente per far sì che l’arteria principale di Reggio Calabria non divenga asfittica e muoia. Rivolgo un appello alle persone più importanti che ci rappresentano che sono tutti i calabresi del mondo perché ovunque si trovino facciano sentire la loro voce perché l’aeroporto diventi internazionale: l’Aeroporto internazionale dello Stretto.’’

Qualcuno, tra i commenti sotto la diretta social, chiede le “dimissioni subito di Giuseppe Falcomatà“. E ancora: “l’attenzione deve essere altissima, bisogna combattere per gli interessi della nostra città“.

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