Soldato italiano sopravvive a un attentato a Mogadiscio, ma muore il giorno dell’anniversario della strage

Aniello Rozza faceva l'elicotterista in missione: il 2 luglio 1993 era scampato ad un attentato a Mogadiscio e ieri è morto in un incidente

StrettoWeb

Una coincidenza che ha dell’incredibile. Esattamente trent’anni fa era scampato all’attentato al checkpoint Pasta di Mogadiscio. In quell’occasione il Comando italiano presente in Somalia nell’ambito dell’Operazione Ibis II venne coinvolto negli scontri con dei miliziani. Era il 2 luglio 1993 quando morirono tre militari italiani, e Aniello Rozza faceva l’elicotterista in missione per le Nazioni Unite.

Ieri, nel trentesimo anniversario di quella battaglia, è morto in un incidente stradale sulla strada statale Tirrena Inferiore. Un dramma che ha coinvolto anche la moglie, Vigilia Iovino, e la madre, Santina Di Riggi, che erano in auto con lui e sono entrambe decedute.

Rozza era originario di Camposano, in provincia di Napoli. Scioccati e addolorati i suoi concittadini quando hanno appreso la notizia. L’ex militare era ad Agropoli, nel salernitano, dove stava trascorrendo le vacanze estive con la famiglia. Ieri sera si stava recando al pronto soccorso perché la madre 91enne aveva avuto un malore.

Giunto in prossimità di una rotonda, però, l’automobile è andata dritta, si è cappottata e ha finito la corsa contro un muro. Rozza e la madre sono morti sul colpo, la moglie è deceduta dopo il ricovero in ospedale. Ancora ignote le cause dell’incidente.

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