Messina, Stadio S. Filippo, Gioveni: “Quella del sindaco è una chiara scelta politica”

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foto d'archivio
foto d’archivio

I saltelli del Sindaco Accorinti con i tifosi a piazza Cairoli il giorno della promozione associati all’atto di giunta col quale ieri lui stesso per “quattro denari” ha concesso lo stadio San Filippo ad una società organizzatrice di spettacoli (“tagliando” di fatto le gambe ai tifosi e alla società giallorossa in termini di programmazione) sono sinonimi di una evidente “schizofrenia politica“.

Così Libero Gioveni, consigliere comunale, commenta l’inaspettata decisione del Sindaco di concedere l’uso del San Filippo per l’organizzazione di spettacoli, spiazzando il patron del Messina Pietro Lo Monaco su una possibile crescita della società con l’aiuto di Palazzo Zanca.

Quella di Accorinti è una chiara scelta politica – commenta Gioveni – e come tale porterà inevitabilmente delle conseguenze che spero non incideranno negativamente sul futuro del calcio in questa città, specie ora che l’entusiasmo è tornato quasi ai livelli di un tempo.”

“Non può reggere affatto – prosegue il consigliere – la giustificazione fornita dal Sindaco (aggravata dal fatto che lui detiene anche la delega allo sport) secondo cui la concessione dello stadio per fini diversi da quelli sportivi non intralcino il percorso della compagine di Lo Monaco! Non è così!!!

Una società che deve crescere e soprattutto programmare non può munirsi di “agenda” per segnare i giorni in cui il San Filippo possa essere a sua disposizione e quando invece deve “cederlo” a terzi per eventi extrasportivi!”

“Sono altresì convinto che tutto questo sia solo l’inizio di una strategia che tende solo a scaricare le responsabilità al Consiglio Comunale per la concessione pluriennale dello stadio, atto che per altro non solo non è ancora giunto in aula, ma non è nemmeno dato sapersi se sia già completo di tutti i pareri tecnici da parte dei dirigenti.”

“A questo punto, quindi – conclude Gioveni – il Sindaco ha l’obbligo “morale” nei confronti dei tifosi e “istituzionale” nei confronti del Consiglio Comunale, di spiegare direttamente in aula i motivi della sua improvvisa decisione di ieri e quali atti “riparatori” vorrà adottare per far tornare sui suoi passi un imprenditore che era stato capace, investendo fior di quattrini, di riaccendere in città la speranza e l’entusiasmo dei tempi migliori.”

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