Le parole del Presidente del Lecco Paolo Di Nunno sulla prossima serie B, sulla Reggina, sul Brescia e su Cellino

Il Presidente del Lecco Paolo Di Nunno ha rilasciato dichiarazioni molto forti sulla situazione della serie B, parlando anche di Reggina

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L’eccentrico presidente del Lecco Paolo Di Nunno, neo promosso in serie B e ammesso al campionato dal Consiglio Federale di venerdì mattina in accoglimento al ricorso presentato contro il verdetto della Covisoc, ha rilasciato dichiarazioni forti a Sportitalia dopo la riammissione. “Per l’iscrizione abbiamo commesso un piccolo errore perchè il Prefetto non stava bene e abbiamo avuto un ritardo di un giorno alla Prefettura. Io ho fatto tutto quanto era dovuto, dando subito anche la fidejuissione. La Lega vede i soldi ed è a posto, poi si sistema tutto“.

Particolarmente emblematiche le parole di Di Nunno sulla serie C: “Quest’anno la mia era una squadra da retrocessione, invece è andata in B. I presidenti di C raccontano solo puttanate. Per fare un campionato medio ci vogliono dai due ai tre milioni e poi la Serie C non ti dà niente. Ho incassato di più nei play-off dove ho riempito lo stadio. Lecco è una bellissima città però c’è un punto interrogativo: i soldi se li tengono tutti per loro. Tanto c’è lo scemo, io, che è venuto dalla Puglia che li mette. Però adesso sto godendo io e vedremo chi godrà in futuro. In quattro-cinque anni ho preso il Lecco dal fallimento e l’ho portato in Serie B. Non sono Berlusconi io. Non ho tanti soldi. Ho fatto quello che ho potuto. Eravamo gli sfavoriti quando abbiamo iniziato i play-off. Nessuno pensava al Lecco. In caso ripartenza dalla D avrei lasciato tutto. Se non avessi vinto il ricorso avrei lasciato il calcio. Devo fare i complimenti ai miei due legali, l’avvocato Salvatore De Lorenzi e Zillari. Contro il Foggia abbiamo fatto due ottime partite. L’allenatore Luciano Foschi è confermato. Lo stadio? Per adesso noi giochiamo a Lecco. Come faccio ad andare fino a Padova? I posti nello stadio ci sono. Non li hanno contati. Lepore rimane. Se non ce la fa, farà tre quarti di partita. Come se la sente. Cedere Buso? Via solo se mettono i soldi. Più me ne danno meglio sto. Io uso i miei soldi, non i soldi delle mie aziende. Quando andavo a comprare un gelato nel mio paese non mi facevano neanche entrare nella gelateria. Ora posso andare lì e comprarmi la gelateria. Questo deve essere un insegnamento per i ragazzi giovani. Non devono mai mollare e devono andare sempre avanti, nonostante le difficoltà. I miei giocatori si trovano bene perché il Lecco non è una società di calcio, è una famiglia. Siamo tutti alla pari“.

Di Nunno poi si arrabbia quando gli chiedono se il prossimo anno in serie B ci sarà Lecco-Brescia, un derby lombardo tra due città molto vicine: “No! Non è regolare. Una squadra che è retrocessa deve retrocedere. Hanno voluto salvare me per escludere la Reggina. Incontrare Cellino? Non viene allo stadio, è sempre a Londra“.

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