12 luglio 2022, Reggina-Inzaghi: un anno fa il “blitz di Formentera”. Sì, ma ora “posa il fiasco”…

Reggina-Inzaghi, storia di un anno sull'ottovolante: 12 mesi fa il "blitz di Formentera", oggi invece...

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12 luglio. 2022 o 2023? Che vuoi che sia? E’ la stessa cosa, no? Il 12 luglio 2022 arrivava, acclamato da tutti, e il 12 luglio 2023 riparte per il secondo dei suoi tre anni di contratto, con l’asticella alzata e la Serie A come obiettivo. Non è così? Ah no? (meme di Salvini). No, nient’affatto. Oggi è il 12 luglio 2023 ed esattamente un anno fa, esattamente 12 mesi fa, esattamente 365 giorni fa, si verificava quello che è stato ribattezzato come il famoso “blitz di Formentera”. Saladini si fionda da Inzaghi, in vacanza con la famiglia, e lo convince a firmare per la Reggina: tre anni di contratto, tante belle parole, ambizioni, obiettivi, con un primo anno più “tranquillo” e poi risultati e organico sempre più importanti.

Quel comunicato di un anno fa…

Fa ridere? Vorremmo facesse ridere, ma fa piangere. Fa piangere tutta la storia, così come quel comunicato di un anno fa, che letto adesso provoca un misto di sensazioni vomitevoli. Eccone uno spaccato, con le parole di Saladini: “Ringrazio Pippo Inzaghi per aver deciso di far parte del nostro progetto. Stiamo mantenendo sia le promesse sia i principi che avevo annunciato quando ho rilevato il Club, meno di un mese fa. Intorno alla nuova Reggina si stanno raccogliendo le forze migliori della città e dello sport. Un progetto solido basato su molto lavoro, fatti concreti e tantissimo entusiasmo”.

Un anno dopo non c’è quasi più nulla

Sembrerebbe una barzelletta, un sogno, però è tutto vero. Quel sogno Reggio lo ha vissuto, ma si è poi improvvisamente interrotto. Quei tre anni ci sono ancora, ma solo sulla carta. Salvo clamorosi capovolgimenti, infatti, a giorni Inzaghi rescinderà il proprio contratto con la Reggina, anche in caso di riammissione e quindi nuova proprietà. Oggi, 12 luglio 2023, è un giorno normalissimo a Reggio Calabria. Una società c’è ma è come se non ci fosse. Un allenatore c’è ma solo sulla carta. Una squadra c’è (almeno quella) e intanto comincerà ad allenarsi a partire dal 20 luglio.

Dal “blitz di Formentera”…

E quest’anno cosa è successo? Se non è un sogno, ma invece è tutto vero, perché Inzaghi va via a un anno dal “blitz di Formentera”? Bella domanda. Vorremmo sederci e recitare il ruolo di Papà Castoro, ma siccome non è una bella storia, allora preferiamo soprassedere. La storia è più o meno nota, citiamo solo qualche passaggio. C’è un’intera città all’Aeroporto al grido di “Pippo”; c’è una squadra che entusiasma e trascina; c’è un Granillo di nuovo pieno; c’è un Inzaghi felicissimo che esalta la città e la tifoseria; c’è il bagno alla Sorgente e poi il gelato da “Cesare”; c’è il secondo posto e il sogno Serie A; c’è un mercato di gennaio “ambizioso” (nei piani, negli accordi e nelle parole); c’è un Natale amaranto che più dolce non si può. Ecco, è l’apice.

…allo “Spritz” in salsa reggina

Poi la discesa. La richiesta di omologa; il mercato di gennaio bloccato; le prime frizioni; le sconfitte in serie; la prima ferita aperta tra Inzaghi e Saladini dopo Reggina-Cagliari (“perché non ti dimetti?”); la lenta risalita; la “spaccatura” squadra-società; le penalizzazioni; il mancato ricorso al Coni; la qualificazione ai playoff con “veleno” negli spogliatoi; l’omologa; il mancato pagamento dei 757 mila euro; l’esclusione.

Wow! Tutto questo in un anno? Non è possibile! Inzaghi a Reggio Calabria, la Serie A a gennaio e poi tutto questo? Non può essere vero! Tutto vero, tutto vero. Dal “blitz di Formentera” allo “Spritz” in salsa reggina. Forse ne abbiamo bevuto troppo e stiamo delirando? Ma che storia è mai questa? Come si direbbe in questi casi, “posa il fiasco”…

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