La puzza di ‘ndrangheta e la Calabria che non vorrei

La vergogna di Petilia Policastro e l'ennesima coltellata a Lea Garofalo: la Calabria non è questa. Parola mia

StrettoWeb

Garantisti, sempre. Omertosi o peggio ancora compiacenti, mai. Da quando ho deciso di tornare in Calabria io ci provo, nel mio piccolo e nei limiti delle mie possibilità professionali, a far capire al mondo che la Calabria non è solo ‘ndrangheta. Ciò che ho trovato qui, dieci anni fa, non è quello che molti – troppi – giornali volutamente distratti descrivono. Il seme malevolo della criminalità organizzata c’è, attecchisce in posti inaspettati, ma non è ovunque. Non è accettato da chiunque.

E ci provo ogni giorno a raccontare una Calabria diversa, quella bella, quella dalle mille speranze. Ci provo con le parole, esprimendo pensieri a volte fuori dal coro. Ci provo sempre. Ma poi arriva il sindaco di Petilia Policastro e si prende il lusso di partecipare con un manifesto funebre, in qualità di amministrazione, al lutto per la morte di uno degli assassini di Lea Garofalo. Rosario Curcio, che si è suicidato in carcere, aveva preso parte al cruento assassinio della donna che, coraggiosamente, si era ribellata alla ‘ndrangheta e ad una mentalità così gretta e becera, da sembrare provenire direttamente dagli inferi.

Il sindaco si è giustificato con una pezza peggio del buco: “L’opportunità di fare il manifesto è in effetti opinabile, ma noi abbiamo fatto il manifesto a tutti. Perché a lui no? Davanti alla morte si è tutti uguali“. Perché a lui no, si chiede il primo cittadino di Petilia. A lui no perché era un mafioso ed assassino. Semplice.

Detto questo, mi dovrei arrendere all’evidenza? No. Io vi assicuro che la Calabria non è tutta così. Non è così nemmeno per metà, così. Ma queste mentalità compromesse sono talmente senza speranza da far pensare che la dobbiamo perdere tutti la speranza. E invece no. La ‘ndrangheta, come la mafia, è una montagna di merda, e anche se la puzza è tanta, questa regione si libererà prima o poi dall’omertà e dall’ignoranza che la attanaglia. Dobbiamo solo crederci e restare uniti contro le brutture. Solo questo.

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