Reggio Calabria, Luigi Tuccio dall’Aeroporto alla Reggina: “dibattiti stucchevoli, Scopelliti aveva credibilità e un’idea di città. Poi il vuoto”

Reggio Calabria: il post pubblicato su facebook da Luigi Tuccio, già assessore comunale nell'amministrazione di Demi Arena

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“Il panino col satizzo. Il dibattito cittadino delle ultime ore si è concentrato su tre circostanze che traducono i sentimenti dei reggini in ordine alla vicenda della sospensione dei limiti aeroportuali, che denotano quanto gli stessi siano di natura politica e non tecnica, del rigetto del ricorso della Reggina, da parte del Coni, avverso il provvedimento di esclusione dalla Serie B e della intitolazione della principale arteria cittadina allo stilista Gianni Versace”. Lo scrive su Facebook Luigi Tuccio, già assessore comunale di Reggio Calabria nell’amministrazione di Demi Arena.

“Vicende dalle quali emergono, per un verso, rabbia e rassegnazione dei reggini e peraltro tutta l’inconsistenza politica dell’attuale classe dirigente. Vicende che hanno offerto unicamente una inutile, insignificante e imbarazzante missiva, degna dei migliori Totó e Peppino, trasmessa al Presidente del Coni e l’ennesima iniziativa di piazza che al di là di qualche coro da stadio non è riuscita a produrre, analogamente a quella organizzata nei mesi invernali, dallo stesso regista, nella speranza di godere di qualche minuto di popolarità”.

“Per il resto inconsistenza politica e totale assenza di considerazione dei palazzi romani oltre che distanze siderali da parte dei vertici dei partiti politici. Ed allora occorre prendere definitivamente atto che il tanto vituperato modello Reggio, al netto di errori e contraddizioni, proprie di chi comunque crede e agisce in qualche direzione, manifestava una idea di città, vera e concreta, palesava la presenza di riferimenti governativi, pronti a sostenere le esigenze della nostra collettività e soprattutto trasudava a piene mani credibilità politica di quella classe dirigente, nelle stanze dei bottoni di governo”.

“Quel modello, distrutto manu militari, come Cartagine, da individuati nemici reggini, andava abbattuto perché altrimenti destinato a contribuire alla crescita della nostra area geografica …….con buona pace della Calabria citeriore… ed allora oggi non resta che prendersela con Garibaldi, testimone del livello del dibattito politico cittadino da parte di chi si straccia le vesti per capire se per Reggio “fici cacchi cosa i cchiu iddu o Gianni Versace” per la intitolazione del Corso….. questo il livello del dibattito cittadino che occuperà le menti regine in attesa che arrivi la stagione del panino col satizzo di contorno alla povera Madonnina nostra…Poveri noi!”.

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