Reggio, personale del Tribunale in protesta per le condizioni del CE.DIR.

StrettoWeb

20140704_095510In stato di agitazione dal marzo u.s. le sigle sindacali CGIL Funzione Pubblica, CONF.S.A.L. UNSA e FLP rappresentanti il personale del Tribunale di Reggio Calabria da questa mattina presidiano il cortile del CE.DIR per un’assemblea sindacale sull’attuale situazione drammatica del Palazzo di Giustizia.

Intervistati da StrettoWeb i rappresentanti dei sindacati raccontano di una situazione molto complessa, che ormai si protrae da circa due anni; condizioni lavorative al limite della sopportazione in relazione ai carichi di lavoro, condizioni ambientali (microclimatiche e d’igiene) pessime ed una pesante assenza rappresentata dalla mancata nomina del medico competente.

Antonino Iannò, rappresentante della CONFSAL UNSA, parla di “colleghi che a causa dello stress da lavoro sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari in assenza, però, della sorveglianza medica che invece dovrebbe essere garantita sul posto di lavoro“; nella dichiarazione congiunta condivisa anche dal coordinatore territoriale della FLP, Antonino Sergi, e dalla rappresentante della CGIL  FP, Grazia Cardullo, si nota rammarico e rabbia per quello che è il “fallimento della giustizia“.

Inutile inviare altri magistrati se non c’è il personale che li possa coadiuvare; sono impensabili solo 100 lavoratori per un Tribunale e una Procura come quella di Reggio Calabria, che ha una mole di lavoro impressionante“- riferiscono i rappresentanti sindacali.  20140704_100630

Il presidio odierno, però, è solo l’ultima delle proteste messe in atto dal personale di cancelleria e amministrativo del CE.DIR, che già ha presentato due esposti in Procura, a cui si stanno aggiungendo anche i primi malumori tra avvocati e giudici.

Solo la scorsa settimana in Aula Bunker era stato sospeso un importante processo per l’aria irrespirabile dovuta alla mancanza del sistema di climatizzazione e ieri alcune udienze del ruolo civile sono state rinviate per le proteste degli avvocati, che hanno deciso di non presenziare per il caldo soffocante in aula e per il carico di lavoro a cui i giudici e il personale di cancelleria sono costretti.

Alla protesta dei rappresentanti sindacali si è aggiunta anche la voce dei lavoratori. “E’ vergognoso che ancora nel XXI secolo noi lavoratori siamo costretti a chiedere e lottare per questi diritti fondamentali” – afferma Maria Rosaria Clericò.

Effettivamente facendo un giro per le aule d’udienza come darLe torto?

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