Suicidio “all’italiana”: sale a 39 il numero delle vittime nei penitenziari del Paese

Patrizio Gonnella, presidente dell'associazione no-profit 'Antigone': "servono provvedimenti immediati e urgenti"

StrettoWeb

Una lunga lista di morti, quella dei detenuti che si tolgono la vita nei penitenziari italiani: con il decesso di Fakhri Marouane, che si è dato a fuoco nel carcere di Pescara, sale a 39 il numero di vittime dall’inizio dell’anno. Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione no-profit ‘Antigone’, da sempre in prima linea sul tema della giustizia e delle condizioni in carcere, ha dichiarato: “ancora una volta, l’arrivo dell’estate sta facendo registrare un aumento di questi episodi. Dall’inizio di giugno se ne contano già 11. L’anno scorso, solo il mese di agosto furono 16″.

“Per questo c’è bisogno di provvedimenti immediati e urgenti: riempire la vita nelle carceri di attività anche in questi mesi, garantendo l’accesso di volontari; dare alle persone detenute la possibilità di effettuare telefonate e videochiamate ogni giorno con i propri cari; contro il caldo garantire la presenza di ventilatori e frigoriferi nelle celle. Il grande numero dei suicidi registrato lo scorso anno aveva acceso l’attenzione sul mondo delle carceri, c’è bisogno di tornare a parlarne e garantire che, questa volta, le buone intenzioni si trasformino in atti concreti, conclude Gonnella.

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