“L’esclusione della Reggina è una vergogna, una pagina nera della Giustizia Sportiva”

Le parole di Corbelli (Diritti Civili): "cancellare subito ingiusto e scandaloso provvedimento, che rappresenta la negazione dei veri valori sportivi

StrettoWeb

Reggina e Lecco, escluse dalla Serie B, con motivazioni risibili e assurde, sono una vergogna, una pagina nera della giustizia sportiva. Sono la negazione dei veri valori sportivi. Per questo le due situazioni vanno immediatamente sanate, la grande ingiustizia subito cancellata, con un provvedimento straordinario della Figc(che ieri ha stilato la graduatoria dei ripescaggi in serie B, senza però riammettere nessuno), che revochi le esclusioni, senza aspettare che faccia il suo corso la giustizia ordinaria, con il pronunciamento del Tar, prima, e del Consiglio di Stato, dopo”. E’ quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli.

“Da vecchio tifoso e appassionato di calcio, che in passato ha combattuto anche battaglie di giustizia sportiva (anche per difendere Cosenza e Reggina), in tv, nel popolare Processo del Lunedì, del compianto mio amico Aldo Biscardi, sono veramente sconcertato e indignato di fronte a certe sentenze che cancellano brutalmente i risultati del campo per far prevalere cavilli burocratici e aspetti finanziari che non hanno ragione di esistere. Nello specifico il Lecco viene cancellato dalla Serie B, meritatamente conquistata dopo 50 anni, per il ritardo di una comunicazione inerente la disponibilità dello stadio e la Reggina addirittura perché “l’omologa”, il piano di ristrutturazione del debito, approvato dal Tribunale di Reggio Calabria non va bene agli organismi sportivi!”, continua Corbelli.

“Ma che razza di giustizia sportiva è questa? In quale Paese e in ordinamento giuridico del mondo (al di là della tanto sbandierata, a parole, autonomia dello sport) la giustizia sportiva prevale e boccia un provvedimento della giustizia ordinaria? In quale angolo, anche quello più sperduto, del pianeta una squadra che conquista la promozione sul campo viene esclusa per una comunicazione arrivata in ritardo? E’, oltre ad uno scandalo, una autentica follia. Così come è sempre una grande ingiustizia quando una squadra viene penalizzata ed esclusa dal campionato per fatti extrasportivi, che nulla hanno a che vedere con i risultati conseguiti sul campo. Al di là del nome e del blasone. Dalla più grande alla più piccola società”, aggiunge il leader del Movimento Diritti Civili.

“Ecco perché, nella fattispecie, mi sorprende che non ci sia ancora stata, al di là di qualche apprezzabile intervento, una forte e corale presa di posizione di tutto il mondo sportivo, politico e mediatico contro questa vera e propria aberrazione e massacro delle regole elementari e fondamentali su cui poggia lo sport, quello vero che si gioca sui campi e negli stadi, non nelle ovattate stanze del potere! Se ci sono delle inadempienze, finanziarie e burocratiche, si sanzionino con una multa o eventuale penalizzazione di qualche punto ma non cancellando la promozione e la permanenza di due squadre in Serie B, ottenute sul campo”.

“In questo modo non solo si calpesta lo sport ma si offende e cancella la gloriosa storia sportiva di due città. Un fatto inaccettabile e indegno di un Paese civile e dalle forti, consolidate tradizioni e valori sportivi. Per questo auspico che prevalga alla fine il buon senso (quello della vera giustizia) e si rimedi a questi due clamorosi errori. Così come mi auguro trovi una immediata soluzione la situazione societaria della Reggina perché leggere che i calciatori amaranto mettono 100 euro a testa per il cibo è una notizia che rattrista profondamente come calabrese e come tifoso di calcio”, conclude Corbelli.

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