Viaggio a Mosorrofa e Cannavò nel giorno dopo l’incendio: scenario da film horror, una grande ferita di cenere e distruzione

Reggio Calabria, reportage fotografico da Mosorrofa nel giorno successivo al disastroso incendio che ieri ha provocato un morto e diversi feriti

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    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
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Lo scenario che si è presentato agli occhi dei residenti di Mosorrofa e Cannavò questa mattina è davvero spettrale. Tutta la zona collinare di Reggio Calabria è completamente bruciata dalle fiamme che hanno interessato l’area nei giorni scorsi – e in modo particolare ieri – distruggendo tutta la montagna che adesso è solo un’ammasso di cenere. Il fuoco si è propagato molto velocemente anche per colpa dell’enorme quantità di rifiuti presenti in strada che hanno fatto quasi da conduttore dei roghi da una parte all’altra della strada.

Purtroppo a Cardeto c’è stato anche un morto. Numerosi i feriti. Le immagini a corredo dell’articolo raccontano la grande ferita di cenere e distruzione rimasta a segnare il territorio. “Metto subito in chiaro da volontario antincendio che i Vigili del Fuoco hanno lavorato egregiamente e li ringrazio, ma le mie lamentele sono verso le istituzioni locali cioè Comune e Città Metropolitana assenti con i loro uomini e mezzi in una situazione drammatica e di piena emergenza a Mosorrofa”. E’ quanto afferma in una nota il Presidente del M.A.P.- VOLONTARIO, Pietro Marra.

“Perchè non è stato attivato il “Gruppo comunale volontari di Protezione Civile” e le varie associazioni? Sono stato per ore con la lancia in mano per spegnere il fuoco e quando mi riposavo ero al telefono con tutti i numeri di emergenza( 112.113.118 ) e Prefettura  per chiedere l’intervento aereo del canadair e degli elicotteri;

non si può accettare che le Istituzioni locali non abbiano attivato le procedure per l’assistenza alla popolazione, in quanto occorrevano tanti volontari per l’evacuazione degli anziani e disabili dalle abitazioni invase dal fumo. Soltanto dopo le tantissime telefonate tutte registrate sia mie che dei responsabili dell’ Associazione Nautica San Gregorio di Protezione Civile e sicuramente di altri, con il fuoco già a ridosso delle abitazioni e del centro abitato, è arrivato il Canadair”.

“Un ringraziamento ai Carabinieri che sul posto hanno inviato almeno 3 autovetture , alla Guardia di Finanza, alla Protezione Civile Regionale con “una” autobotte, alla Misericordia di Reggio intervenuta per sostegno alla popolazione ed evacuazione e all’ Associazione Nautica San Gregorio per il lavoro svolto”.

“Tante famiglie e giovani di Mosorrofa hanno dato aiuto per le operazioni di soccorso anche se come ogni giorno hanno finito l’acqua dei serbatoi visto che la rete idrica era chiusa e così è arrivata la seconda beffa, non potersi difendere dal fuoco nelle proprie abitazioni con i rubinetti a secco e rimanere anche successivamente senza acqua e non potersi lavare sino a questa mattina visto che ancora siamo a secco”.

“La Polizia Locale sollecitata da me, a tarda ora ha inviato un auto, ma già quando la situazione era più stabile menomale che ci ha pensato la Guardia di Finanza indirizzata da me a bloccare la circolazione stradale nella zona del calvario perchè il flusso di autovetture ci rallentava nel poter andare a fare i riempimenti d’acqua. I carabinieri hanno presidiato tutto il territorio dando anche conforto alla popolazione”.

“Non avevo mai visto nel mio paese tanta gente spaventata, disorientata e in panico, tanti bambini piangere e non nascondo che a un certo punto anche io sono dovuto scappare a nascondermi dietro dei muri visto le ondate di calore che arrivavano. Un’altra problematica seria riguarda la situazione dei Vigili del Fuoco volontari che a Reggio Calabria ancora non possono essere attivati perchè non hanno i corsi e le visite fatte, si parla che avverranno a Settembre;

da colpevolizzare ci sono anche i cittadini che non puliscono i propri giardini e pezzi di terra pieni di sterpaglie, ma ognuno si deve prendere le proprie responsabilità e dovrebbe intervenire la Magistratura perchè si è rischiata una tragedia di vite umane, potevamo finire come i polli arrosto e poi sarebbe arrivato il lutto cittadino”.

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