Sicilia, turismo record? No, piovono disdette dopo gli incendi

Vicio Sole: "una situazione che ci porta a stimare un decremento del 30% anche nei prossimi mesi, ovvero nel periodo migliore per l’Isola che viene considerata come una destinazione stagionale"

StrettoWeb

Sicilia in ginocchio: gli incendi e i tanti disagi nei trasporti hanno causato una infinità di disdette di viaggio nell’isola. “La chiusura dell’aeroporto di Catania e il caldo straordinario dei giorni scorsi con i conseguenti incendi, hanno creato un danno d’immagine incalcolabile per tutto il comparto che va ben oltre il 40% di disdette e 10 milioni stimati per i risarcimenti ai turisti” ha detto il presidente di Assoturismo Confesercenti Sicilia, Vicio Sole. 

La contemporanea chiusura dell’aeroporto di Catania a causa dell’incendio procurato da un corto circuito, unito all’ondata anomala di calore abbattutasi su tutta la Sicilia e capace di lasciare senza acqua né luce ampie zone di territorio e ai roghi che hanno circondato Palermo e non solo – continua Vicio Solehanno determinato un’impressione di totale insicurezza del nostro territorio, ripresa da tutti i media non solo italiani, procurando una lunga serie di disdette ancora in corso. Una situazione che ci porta a stimare un decremento del 30% anche nei prossimi mesi, ovvero nel periodo migliore per l’Isola che, a torto, viene considerata come una destinazione stagionale. Parliamo di un danno economico immediato stimabile in diversi milioni di euro e di un gravissimo danno d’immagine che sinceramente stento a quantificare economicamente nelle sue ricadute”.

Nel frattempo, le prime pagine dei giornali stranieri mostrano le foto della Sicilia in fiamme; il quotidiano francese Liberation ha pubblicato la foto di Mondello intitolandola “Mediterraneo a fuoco e fiamme”. Peggio ancora è ciò che ha pubblicato il New York Times: “non è sicuro andare in Sicilia perché scarsamente attrezzata per far fronte al caldo estremo e persistente”.

Quello che doveva essere un turismo da record in Sicilia si è – anche questo – trasformato in un vero inferno.

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