Cateno De Luca tenta il salto in politica nazionale: candidato a Monza contro Galliani nel seggio di Berlusconi

Cateno De Luca, sindaco di Taormina, intervistato al Corriere della Sera, ha parlato della sua candidatura a Monza sfidando Adriano Galliani

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Arriverò a Monza dalla Sicilia con la valigia di cartone“. Lo ha coloritamente dichiarato Cateno De Luca, sindaco di Taormina, intervistato al Corriere della Sera. “Nel 1958 mio padre emigra a Monza perché da noi non c’era lavoro e per anni abitò con altri tre operai in una baracca di 20 metri senza servizi. Io credo molto nelle coincidenze della vita“, dice. De luca ha deciso: farà il grande salto nella politica nazionale. Sfiderà Adriano Galliani nel saggio che fu di Silvio Berlusconi. “Continui a fare il calciatore. La politica è una cosa seria – chiosa De Luca – molti sottovalutano che in quel collegio il 50% degli elettori è meridionale e che dove ho giocato in prima persona ho vinto. Per natura non metto limiti alla Provvidenza”. Con l’altro sfidante a Monza, Marco Cappato, “sul suicidio assistito siamo in antitesi. Dio ci da’ la vita e Dio ce la toglie, chi accompagna agli inferi è Caronte“.

Io sono De Luca Catena Roberto Salvatore, mia madre mi chiama Robertino, la definizione che do di me stesso in una delle mie canzoni è ragazzo impertinente di paese. Sono lo zar di Flumedinisi, il paesino dove sono nato e ho debuttato. Consigliere comunale, assessore, sindaco. Il 18 marzo 2007, il mio compleanno, mi sono regalato Sicilia Vera da cui un anno fa è nato Sud chiama nord con Laura Castelli portavoce. Se ho preso 500.000 voti e perché a noi ci ha votato la gente non siamo nati da accordi di palazzo e sedute spiritiche“, dice Cateno presentandosi.

Il suo intento è “portare nel cuore della Lega la sfida della buona amministrazione, ripristinare il regno delle due Sicilia, quindi prima mi candido a Monza, ne ho diritto il diritto in quanto sono il sindaco d’Italia. Vittorio Sgarbi è inc…o perché io ho cinque gagliardetti lui solo quattro“. Quanto alle sue performance poco istituzionali: “la noia è la morte. Mi piace essere dissacrante ma ho dimostrato di saper amministrare. La strategia del nuovo Regno delle due Sicilie che lanceremo alle europee serve a invertire il meridionalismo piagnone di chi si sente sempre vittima“.

Cateno De Luca teme l’autonomia, “per questo dialogo con l’ex ministro leghista Roberto Castelli. Voglio che la Sicilia torni a essere la terra che era“, mentre ha “aperto la guerra” con Matteo Salviniperché gioca a far finta di voler fare il ponte. Per questo gli ho mandato una scatola di mattoncini Lego“. Quanto nella eventuale alleanza con Renzi e Calenda motivata dal fatto che per l’Europa serve il 4%, è “un’opzione perché a Renzi e Calenda manca la presenza al meridione, ma sarebbe un matrimonio interessi per sdoganare il progetto. La condizione che io sarò capolista al Sud e nelle isole“. I due per lui “sono condannati a stare insieme come in un girone dantesco“. La “seconda opzione” è una federazione tra movimenti, da Fioroni a Moratti, Quagliariello e Maraio, ed è “un lavoro che sta andando molto bene“.

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