“Reggio e Messina unite, una forza di oltre 500 mila abitanti”: ancora messaggi di “affetto” tra le due sponde

Anche Pino Strati, Presidente di Incontriamoci Sempre, si dice favorevole a un'unione delle due sponde, Reggio e Messina

StrettoWeb

La situazione difficoltosa della Reggina ha trovato nei tifosi del Messina un sincero supporto, tanto da far sì che più di qualcuno – sui social – promuovesse l’ipotesi di un’unione tra le due sponde, separate alla fine soltanto da tre chilometri di mare ma in realtà simili, anzi praticamente uguali. E così, dopo la lettera di un tifoso peloritano, arrivano altre dichiarazioni.

“Ho letto pochi istanti fa – dichiara Pino Strati, Presidente di Incontriamoci Sempre – una bellissima lettera di un tifoso del Messina, rivolta ai tifosi della Reggina, ricca di significato e di solidarietà ai colori amaranto. Nonostante la storica rivalità tra le due tifoserie, il latore della lettera ha avuto parole di vicinanza e di affetto per la situazione sportiva che sta vivendo il calcio a Reggio Calabria”. Messina e Reggio sono state sempre dei cugine: i rapporti nei vari settori della vita sociale e culturale sono stati sempre ottimi.

“Adesso – prosegue Strati – è giunto il tempo di intensificare gli sforzi di comunione in tanti settori. Pensate, Reggio e Messina unite rappresenterebbero una forza di oltre cinquecentomila abitanti. Quanta economia e rapporti di altra natura potrebbero essere la chiave di uno sviluppo di queste due bellissime città e dei loro comprensori, che non hanno nulla da invidiare a nessuno”.

L’unione delle due aree porterebbe sviluppo, in primis, nel settore trasporti, che vede coinvolti i Porti e l’Aeroporto, in tutte le fasce orarie, soprattutto nei festivi. “Che le classi politiche e burocratiche delle due sponde – conclude Strati – inizino a parlarsi e fare dei progetti assieme. Sicuramente uniti le due bellissime città dello stretto, sarebbero più forti. Noi, come Associazione, nel nostro piccolo, ospitiamo tanti amici messinesi nelle varie iniziative culturali e nei laboratori delle danze tradizionali del centro-sud Italia. Infatti, il laboratorio diretto da Agata Scopelliti, portato avanti con grande successo, si titola “LO STRETTO CHE BALLA”. Unico neo che riscontriamo è la scarsezza del corse degli Aliscafi , da potenziare soprattutto nelle fasce serale e notturna”.

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