Incendi, il governo aumenta le pene per i piromani

La pena minima sale da quattro a sei anni per chi causa un incendio boschivo, da uno a due anni se l'incendio e colposo

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Nell’ultimo decreto Omnibus Giustizia, approvato dal Consiglio dei ministri, è stata inserita infatti una modifica all’articolo 423 bis del Codice penale: la pena minima sale da quattro a sei anni per chi causa un incendio boschivo, da uno a due anni se l’incendio e colposo.

La soddisfazione della Lega

“Gli incendi dolosi stanno distruggendo l’Italia e, in particolare, la Calabria. Un susseguirsi di fiamme che, spesso, sono causati da criminali per interessi diretti e personali. Una devastazione che ha distrutto foreste centenarie, aziende, fabbricati, generando la morte di esseri umani e tanti animali che non sono riusciti a scappare dal fuoco. Finalmente qualcosa di concreto“. Lo dichiara il commissario regionale della Lega in Calabria, Giacomo Francesco Saccomanno.Il Consiglio dei ministri ha approvato la proposta della Lega per aumentare le pene per i piromani: queste partiranno da un minimo di sei anni, con le aggravanti per chi agisce con fini di lucro o con doveri di sorveglianza. Ha commentato il Ministro Salvini, nel presentare la proposta approvata che “chi mette fuoco a boschi e foreste è un criminale e va trattato come tale”. Il Governo ha fatto la sua parte. Ora tocca ai cittadini, alle Forze dell’Ordine ed alla Magistratura assumere tutte quelle iniziative per prevenire e, comunque, sanzionare coloro i quali si rendono attori di un crimine così devastante. Bisogna partire subito per creare sistemi di controllo ferrei, anche utilizzando le nuove tecnologie, oltre che, principalmente, responsabilizzando i soggetti che vivono la terra e da questa ricavano il sostentamento. È necessario, pertanto, un’azione forte di pulizia delle foreste e dei campi, il controllo ferreo e, infine, far comprendere di quanto sia importante mantenere il verde essendo una risorsa fondamentale, che non può essere distrutta per infimi interessi diversi da quelli generali”, conclude la nota.

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