Messina Denaro ai giudici: “mi avete preso solo perchè sono malato”

Messina Denaro, diffuso il verbale dell'interrogatorio: 'M'avete preso per la malattia. Non ho ucciso il piccolo Di Matteo'

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Si sono aggravate le condizioni di salute del boss Matteo Messina Denaro, detenuto al 41 bis nel supercarcere dell’Aquila. Intanto è stato diffuso il verbale dell’interrogatorio con delle dichiarazioni clamorose: “io non mi farò mai pentito, non voglio fare il superuomo e nemmeno l’arrogante, voi mi avete preso per la mia malattia”. Ai magistrati, per spiegare il cambio di passo sulla gestione della latitanza il 13 febbraio scorso ha citato il proverbio ebraico: “se vuoi nascondere un albero piantalo in una foresta”. “Ora che ho la malattia e non posso stare più fuori e debbo ritornare qua…”, si è detto dopo aver scoperto di avere il tumore “allora – ha raccontato – mi metto a fare una vita da albero piantato in mezzo alla foresta, allora se voi dovete arrestare tutte le persone che hanno avuto a che fare con me a Campobello, penso che dovete arrestare da due a tremila persone: di questo si tratta”.

“A Campobello mi sono creato un’altra identità: Francesco. Giocavo a poker, mangiavo al ristorante, andavo a giocare”, ha spiegato. “Io mi sento uomo d’onore ma non come mafioso. Cosa nostra la conosco dai giornali”, ha detto Messina Denaro. “La mia vita non è stata sedentaria, è stata una vita molto avventurosa, movimentata”, ha detto ammettendo la latitanza e di aver comprato una pistola, ma di non averla mai usata e di non aver fatto omicidi e stragi.
Una cosa fatemela dire. Forse è la cosa a cui tengo di più. Io non sono un santo…ma con l’omicidio del bambino non c’entro”, conclude.

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