Inzaghi a Sky: “era giusto festeggiare con la mia gente di Reggio, scoperto un posto meraviglioso”

Le parole dell'ormai ex allenatore della Reggina Pippo Inzaghi a Sky poco dopo i saluti al Granillo

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Dopo i saluti al Granillo coi tifosi, e dopo la cena in città con gli amici, l’ormai ex allenatore della Reggina Pippo Inzaghi è stato ospite di Sky nel giorno del suo 50° compleanno. Non poteva, ovviamente, non parlare della serata trascorsa poco prima. “Questa è una bella serata per me, un bel compleanno, anche se sono dispiaciuto per quello che sta succedendo alla Reggina perché mi sono speso tanto col mio staff. Quello che la gente mi ha tributato stasera è qualcosa di meraviglioso e voglio ringraziarli, mi hanno lasciato senza parole. Come ho promesso loro un giorno tornerò a Reggio Calabria perché prima o poi dovrò completare”.

Poi ripercorre gli ultimi mesi: sono tornato a Reggio il 20 giugno e ho aspettato fino a oggi perché credevo che il nostro sogno potesse non finire. I playoff raggiunti sono stati un bel traguardo, era un progetto triennale, ma purtroppo dopo il Tar sono andate via tante persone che erano i capisaldi, oltre ai giocatori che hanno aspettato come me fino al 2 agosto e poi hanno dovuto guardarsi intorno”.

“Avrei preferito festeggiare un altro compleanno – aggiunge – ma ho pensato fosse giusto farlo con la mia gente di Reggio, che mi ha fatto scoprire un posto meraviglioso che ha adottato me e la mia famiglia e il tributo di stasera mi rimarrà nel cuore. Io ci credevo di portare la Reggina in Serie A in tre anni, ma intanto spero che Reggio salvi il calcio e che torni dove merita”.

Futuro? Sono un appassionato di calcio, ma dopo gli ultimi due anni ho bisogno a malincuore di staccare e riordinare le forze, anche se avrei allenato molto volentieri. E’ stata un’estate difficile, due anni complicati per le varie vicissitudini nonostante i risultati, però le situazioni al di fuori non sono state semplici. Mi prenderò questi mesi per staccare e godermi la famiglia. Una serata come stasera vale anche un anno fermo”.

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