Reggio Calabria, grave lutto per la morte di Cicciumusca: infermiere, calciatore e allenatore molto noto in città | DETTAGLI

Reggio Calabria, Suraci lascia un vuoto tra parenti e amici

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StrettoWeb

Nuovo grave lutto colpisce la città di Reggio Calabria: nelle scorse ore è morto Francesco Salvatore Suraci. L’uomo viveva a Riace e aveva lavorato all’ospedale di Melito di Porto Salvo come infermiere Caposala nel reparto di Psichiatria. Suraci era molto conosciuto in città anche per il suo impegno nel mondo del calcio, dov’è stato prima calciatore e poi allenatore. Suraci si è spento dopo una lotta con un tumore al cervello che purtroppo non gli ha dato scampo.

I funerali si svolgeranno alle 09:30 di venerdì 18 agosto presso la Chiesa parrocchiale di Santa Maria delle Grazie a Lazzaro e la salma giungerà direttamente dall’Hospice dove l’uomo era stato curato amorevolmente.

Tramite StrettoWeb, la famiglia Cannizzaro-Vilasi vuole esprimere pubblicamente il proprio dolore stringendosi con grande affetto ai familiari.

Il commosso ricordo di Domenico Salvatore: “addio mister Cicciumusca, mondo del calcio calabrese in lutto”

“Mondo del calcio calabrese in lutto per la scomparsa del trainer “Cicciumusca’”.  Grande calciatore, ha militato in diverse squadre, pure nel Saline Calcio, totem del calcio dilettantistico bruzio ANCHE MISTER FRANCESCO SURACI È TORNATO ALLA CASA DEL PADRE  Stroncato da un morbo ribelle ad ogni cura, ha sopportato la difficoltà con rassegnazione cristiana ed una dignità che sposta le montagne. Unanime il cordoglio nel mondo del calcio calabrese e reggino in particolare, per la prematura scomparsa di un grande personaggio come Francesco Suraci, popolarmente ed universalmente conosciuto come ‘Cicciumusca’.” Il commosso ricordo su facebook di Domenico Salvatore per la morte di mister Francesco Suraci.

“Soprattutto sui social network, il servizio di messaggistica istantanea, che consente a tutti i followers del così detto ‘villaggio globale’ di interfacciarsi in real time. Grande calciatore, un amico sincero, d’altri tempi, che ho conosciuto sui campi di gioco, sul finire degli Anni Sessanta, ma dopo aver appeso le scarpette al fatidico chiodo, anche ottimo allenatore in società della costa jonica reggina”.

“Pulcini, Giovani Marmotte, Primi Calci, Esordienti, Giovanissimi, Allievi, Juniores, ha plasmato meglio del Demiurgo, intere generazioni del mondo giovanile. Ha insegnato agli adolescenti a saper gestire lo stress, le emozioni e l’ansia, meglio del personal trainer. Privilegiava ed insistentemente ricercava, un ambiente sano, immerso nel verde, nell’ossigeno e nella natura, a misura di ragazzo, dove ognuno potesse esercitare e sviluppare il dialogo ed il confronto delle idee”.

“Una sorta di recinto sacro, dove interiorizzare il rispetto delle regole, i principi ed i valori morali ed ideali come la pace, la libertà, la democrazia, la giustizia, la fratellanza, la solidarietà, la generosità, la patria, la famiglia, lo Stato, la collettività, la felicità, la fede, la passione, l’autostima, la fiducia, la gratitudine e via di seguito; che rappresentano l’ impagabile eredità morale del campione Francesco Suraci; ‘de mortuis nihil, nisi bonum’, tuttavia bisogna oggettivamente riconoscere le qualità del defunto: educato, urbano, amorevole, affettuoso, benevolo, gentile, garbato. ‘Ciccio’, era un signore, dentro e fuori dal campo, un maestro di vita; sempre col sorriso sulle labbra: tollerante, paziente, comprensivo e disponibile, il primo a tendere la mano”.

“Mezzo secolo in giro per il mondo; ha vinto tanti premi, coppe, medaglie, tornei e campionati, scripta manent, verba volant. “Questo di sette è il più gradito giorno,/Pien di speme e di gioia:/Diman tristezza e noia/Recheran l’ore, ed al travaglio usato/Ciascuno in suo pensier farà ritorno….! cantava il leggendario poeta Giacomo Leopardi nel celeberrimo capolavoro letterario ‘Il sabato del villaggio’. Oggi le emozioni, le emotività, ci orientano verso la pietà, ma domani, le distrazioni e l’oblìo affievoliranno la memoria. Or bene, l’immortale Marco Tullio Cicerone, ricorda che…”Memoria minuitur, nisi eam exerceas”. Ha raggiunto nell’al di là i suoi parenti, ma anche tanti colleghi…di primo acchito: Stefano Viola, Pietro Sofi, Gaetano Bertolino, Nino Venanzi, Alfredo Tripepi, Giovanni Barillà e altri come: Cesare Sant’Ambrogio, Bruno Bolchi, Sinisa Mihailovich, Ilario Castagner, Sergio Buso, Gianluca Vialli, Gianni Di Marzio, Bruno Pace, Emiliano Mondonico, Franco Lerda, William Vecchi, Valentino Antonio Angelillo, Cesare Maldini, Gigi Radice, Nereo Rocco, Gipo Viani, Enzo Bearzot, Vittorio Pozzo, Nils Liedolm, Armando Picchi, Tonino Colomban, tanto per citare. Il sacerdote celebrante, nella liturgia del rito dei morti invocherà l’antifona:” In Paradiso ti accompagnino gli angeli, al tuo arrivo ti accolgano i martiri, e ti conducano nella santa Gerusalemme. Ti accolga il coro degli angeli, e con Lazzaro povero in terra tu possa godere il riposo eterno nel cielo.”. Esprimo vicinanza e cordoglio alle famiglie colpite da lutto”.

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