Reggina, la cifra e le clausole della cessione: tutti i dettagli dell’atto notarile tra Saladini e Ilari

Reggina, tutti i dettagli dell'atto notarile sottoscritto da Saladini e Ilari un mese fa per il passaggio di proprietà della società amaranto

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A 29 giorni dall’annuncio della cessione della Reggina Calcio da Felice Saladini a Manuele Ilari abbiamo tutti i dettagli sull’operazione che è stata sottoscritta lo scorso 20 luglio presso il notaio di Roma Giacomo Maria Quarto. A firmare l’atto notarile sono stati Filippo Brunori per conto di Saladini e Ferraro, che con le loro aziende detenevano rispettivamente il 90% e il 10% delle quote sociali della Reggina, e Gioacchino Amato per conto di Manuele Ilari che con questo atto ha acquistato la titolarità del 100% delle quote del club amaranto.

Nel documento emergono particolari molto interessanti e alcuni dettagli che smentiscono, ancora una volta, le dichiarazioni dei diretti protagonisti. Innanzitutto c’è la cifra della cessione: Ilari si impegna a versare a Saladini e Ferraro 4 milioni di euro entro il 31 luglio 2024, nel dettaglio 3 milioni e 600 mila euro a Saladini e 400 mila euro a Ferraro, per l’acquisto della Reggina. Poi c’è la clausola che prevede l’unica condizione risolutiva del contratto e cioè la mancata riammissione della Reggina al campionato di serie B. Se la Reggina non verrà riammessa in serie B, l’atto sarà considerato nullo e quindi Saladini e Ferraro rimarranno i proprietari del club. In caso di riammissione in B, invece, Ilari sarà a tutti gli effetti l’unico legittimo proprietario e Saladini non potrà pretendere più nulla, né in alcun modo rivendicare l’intenzione di tornare nella Reggina.

Ma il dettaglio più importante riguarda il fantomatico fondo a cui Saladini ha dichiarato di aver ceduto la Reggina: non esiste, almeno non nell’atto notarile. Non c’è alcun riferimento ed alcuna menzione di alcun fondo. C’è soltanto Manuele Ilari, come privato cittadino con tanto di codice fiscale personale, che acquista la totalità delle quote della Reggina direttamente dalle due società di Saladini e Ferraro che le detenevano e cioè la Enjoy Srl e la MAR Srl.

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