Scilla, che follia nello scontrino: 5 euro per una fettina di limone da spremere sul pesce! DETTAGLI

Scilla: il gruppo ha chiesto un limone per la frittura di calamari e nel totale ha notato che l'agrume è stato fatto pagare ben 5 euro

StrettoWeb

E nell’era degli scontrini pazzi anche a Scilla, noto ed elegante borgo della Costa Viola, in provincia di Reggio Calabria, è successa una cosa alquanto insolita. Un gruppo di persone si è recato a cenare in un locale di Scilla – appunto – mangiando pesce e vari contorni di fritto accompagnati da gustose birre fresche. Tutto è andato bene finchè non è arrivato il momento del conto, con un’incredibile sorpresa.

Il gruppo, infatti, durante la cena aveva chiesto se c’era la possibilità di avere un po’ di limone da spremere sulla frittura di calamari. Mai avrebbero pensato di ritrovarselo sul conto addirittura al costo di cinque euro, superiore di quasi il doppio rispetto a quello di una birra! Cinque euro di limone su un totale di 106,50 euro di conto è sembrata davvero una follia, al punto che gli avventori hanno inviato lo scontrino alla redazione di StrettoWeb precisando che nessuno nella serata ha preso dolci, tantomeno sorbetti, ma che il riferimento era esclusivamente al “mezzo limone arrivato a spicchi da spremere sui calamari fritti, dopo nostra richiesta“.

Ultimamente sta impazzando in giro per l’Italia e non solo, la “moda” degli scontrini che riportano cifre esorbitanti per l’evidente tendenza dei ristoratori di ammortizzare gli aumenti sulla pelle dei clienti. E nel caso di Scilla lo stupore è più che giustificato: è vero che il limone è considerato “l’oro giallo di Sicilia”, ma non nel senso letterale del termine…

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