Depuratore di Milazzo: Currò (M5S) interroga premier Renzi su sblocco fondi

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tommaso currò m5sFacendo seguito ai continui e reiterati solleciti dell’Amministrazione comunale per la definizione dell’appalto di 8 milioni di euro relativo al completamento dell’impianto di depurazione di contrada Fossazzo (realizzazione della seconda linea depurativa), cui manca ancora l’emissione del decreto definitivo di finanziamento dei lavori, il deputato del M5S Tommaso Currò ha inoltrato un’interrogazione al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, sollecitando il Governo ad assumere iniziative rapide e solerti affinché vengano liquidati con immediatezza i fondi previsti ben due anni fa dal CIPE.

«Ad oggi, a causa di problemi di natura amministrativo-gestionale, i comuni virtuosi che – come Milazzo – hanno rispettato puntualmente il cronoprogramma dettato dal CIPE nella delibera 60/2012 si trovano nella condizione di non poter operare anche con il progetto già definitivo», si legge nell’atto ispettivo presentato dal deputato milazzese. «Il Comune di Milazzo – continua l’interrogazione – durante una riunione operativa che si è svolta nel mese di maggio 2014 presso il dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti, è stato informato della nuova proroga disposta dal CIPE, la quale rimanda i termini al 31 dicembre 2014, bloccando l’iter anche per i comuni virtuosi».

L’ulteriore proroga inibisce così la fase di scelta del contraente, a carico del quale sono posti non solo l’esecuzione dell’opera, ma anche la redazione del progetto esecutivo. Ciò malgrado il Comune di Milazzo abbia soddisfatto efficacemente ed in tempi rapidi tutti i requisiti procedurali. «Una situazione inaccettabile che penalizza la nostra Milazzo, mettendo in serie difficoltà le politiche rivolte al miglioramento degli standard di qualità della vita, non solo dei residenti ma anche dei numerosi visitatori che vengono a trovarci soprattutto nella stagione estiva. Non bisogna infatti dimenticare – conclude il deputato milazzese – quali risvolti negativi abbia avuto in passato il cattivo funzionamento dell’impianto di depurazione, che ha costretto gli amministratori del passato a dover inibire la balneazione proprio nei mesi estivi, con conseguente ricaduta negativa per le attività economiche di  natura turistico-ricettiva».

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