Reggina, tensione al Comune. Brunetti ammette: “per scegliere ho cercato info su Google. Sui dipendenti non so nulla. Sono juventino”

Reggina, grande tensione questa mattina in Commissione Controllo e Garanzia con il sindaco facente funzioni Paolo Brunetti che ha fornito uno spaccato inquietante di tutta la vicenda: per referenze su Bandecchi e Ballarino si è affidato a... Google! Sui contratti dei dipendenti ammette di non sapere nulla, e poi gli scappa un "io sono juventino"

StrettoWeb

Si è svolta questa mattina a Palazzo San Giorgio un’altra audizione della Commissione Controllo e Garanzia, convocata dal presidente, il consigliere Massimo Ripepi, per ascoltare il sindaco Paolo Brunetti in merito alla “procedura relativa alla manifestazione d’interesse con la quale il Sindaco f.f. ha assegnato la rappresentanza della Città di Reggio Calabria nel campionato di serie D alla Fenice Amaranto ASD“.

Il consigliere Ripepi ha chiesto al sindaco f.f. di relazionare in merito a quello che è stato il percorso che ha portato alla scelta della Fenice invece della compagine di Bandecchi per guidare la Reggina. “Il comune di Reggio Calabria aveva il compito di individuare una società con i mezzi che riteneva più opportuno. Io ho scelto una manifestazione di interesse per renderla il più possibile pubblica e dare la possibilità, a chiunque lo volesse, di partecipare. Io e i consiglieri comunali avevamo cominciato ad interloquire con chi potesse essere interessato. Ci siamo mossi per intercettare più imprenditori possibile e sono pervenute due domande, quella della Fenice Amaranto e Ssd Reggio Football club arl. Guardando i documenti la scelta è caduta sulla compagine della Fenice“, spiega Brunetti.

Dal punto di vista economico non c’erano particolari differenze tra i due progetti, tranne forse le referenze bancarie della Fenice – sottolinea il sindaco f.f. -. Abbiamo individuato il progetto più valido e sostenibile in quello della Fenice Amaranto. Il sindaco metropolitano e il consigliere delegato Latella hanno dato consigli al sottoscritto, ma non avevano elementi per valutare da un punto di vista tecnico come non li avevo io“. Quindi la scelta è ricaduta sulla Fenice Amaranto per una semplice scelta politica, come su StrettoWeb sosteniamo da tempo, ma con una giustificazione “tecnica” – o arrampicamento sugli specchi che dir si voglia -, ovvero che la Fenice avrebbe avuto una documentazione più completa, in quanto “si indicavano alcuni componenti della società“. Dunque Brunetti prima dice che non c’erano grandi differenze tra le due compagini e poi afferma di essersi concentrato sulla completezza dei documenti, carenti per entrambi ma un po’ meno per la Fenice.

Le dichiarazioni pubbliche di Bandecchi

Dopo questa considerazione, che potrebbe rivelarsi già di per se insufficiente per giustificare una scelta così importante, Brunetti cade in fallo facendo comprendere non solo nuovamente che la sua scelta è stata politica, ma anche dimostrando che una sorta di giudizio personale sulla figura politica di Bandecchi lo ha nettamente influenzato. “Mentre c’era il bando in corso ci sono state dichiarazioni pubbliche di componenti della compagine di Bandecchi che hanno influito anche sulla valutazione politica. Io l’ho sentito al telefono solo una volta. Una serie di sue dichiarazioni hanno anche un po’ condizionato la mia scelta“.

Bandecchi è risaputo che abbia risorse economiche importanti – prosegue il sindaco -. Certo, Ballarino non sta al semaforo ogni giorno e ha risorse economiche importanti. Non c’erano sostanziali differenze tra i due progetti e dunque io ho preferito la Fenice Amaranto per il suo progetto a lungo termine” e perché “aveva anche già indicato chi avrebbe ricoperto le varie cariche, cosa che non c’era nel progetto di Bandecchi“.

L’aspetto economico

A me – continua Brunetti – Bandecchi aveva detto “vengo a Reggio, butto un milione e vi porto in serie C“. Ma per il sindaco, come lui stesso ha sottolineato più volte, l’aspetto economico non è stato rilevante. A questo, il consigliere Ripepi, controbatte che in realtà “il fatto economico è la base di tutto“.

Si possono spendere enormi risorse e non vincere, io sono juventino e chi più di me può capirlo”, chiosa il sindaco f.f. Brunetti, che ribadisce di non voler rispondere a provocazioni, ma fa notare che “gli ultimi due presidenti della Reggina, nonostante gli ingenti patrimoni, ci hanno portati in serie D. Io, il consigliere Califano (parente del nuovo proprietario della Reggina, ndr) e altri abbiamo incontrato decine di imprenditori“.

C’era frenesia, dunque, si doveva trovare una compagina valida a tutti i costi. Ma nel momento in cui sono arrivate le domande, come spiega lo stesso Brunetti, il tempo per scegliere è stato poco. Gli amministratori reggini non conoscevano il passato dei dirigenti all’interno del calcio Catania, dunque, racconta, le informazioni necessarie su Bandecchi e Ballarino, visto che le domande erano pressoché simili, “le abbiamo cercate su Google“.

Controlli e contratti dei dipendenti

Il consigliere Ripepi prende poi l’argomento, delicato e importante, dei dipendenti della Fenice: “hai detto che avresti vigilato, ma a quanto pare ci sarebbero dipendenti non assunti“. Brunetti ammette di non saperne nulla “ma lo verifico“, conclude in maniera lapidaria.

La manifestazione di interesse per il Centro Sportivo Sant’Agata

Il consigliere comunale Saverio Pazzano ha posto il problema della manifestazione di interesse per il Centro Sportivo Sant’Agata, ma il Sindaco ha sviato immediatamente dicendo che è una procedura gestita dalla Città Metropolitana.

Problemi all’interno della maggioranza?

Il Consigliere Giuseppe De Biasi ha sottolineato come sia evidente che vi siano “problemi all’interno della maggioranza“, dato che ad individuare Bandecchi e portarlo a Reggio è stato il consigliere delegato allo sport Gianni Latella, come lui stesso ha spiegato in un’intervista a StrettoWeb. A questo punto Brunetti spiega che la proposta di Latella era come quelle di qualunque altro componente dell’amministrazione. Parla di “eccesso di democrazia“, il sindaco facente funzioni, una democrazia però tutta sua: “ho raccolto tutti gli umori e i sentori e poi ho fatto la mia scelta“.

Una scelta, per sua stessa ammissione, fatta senza tenere in considerazione l’opinione di chi è esperto in materia, il consigliere Latella primo fra tutti, ma non solo. E in merito al delegato allo Sport, Brunetti spiega poi che, nonostante la differenza di opinioni, “mai mi sognerei di ritiragli le deleghe“, a meno che la scelta non venga da lui, spiega il sindaco f.f. “Io non sono un dittatore e questo penso dei averlo dimostrato tutti i giorni. Mi sono confrontato con lui, avevamo posizioni diverse“, sottolinea Brunetti. “Io avevo bisogno di un punto di vista tecnico, ma dal punto di vista politico la scelta la faccio io“, chiosa.

Il marchio Reggina

Stiamo vedendo se ci sono le condizioni per riappropriarci di marchio
e logo come Comune di Reggio Calabria“, rivela Paolo Brunetti. “Stiamo capendo se c’è la possibilità di farlo“.

“Non ho più forza”

In una sorta di arringa difensiva finale, il sindaco Brunetti afferma di non avere più “voglia, tempo da impiegare e da perdere con questa città. Non ho più forza per rispondere a tutte queste cose”. “Non rimane che sperare che la Fenice ci diverta”, conclude il sindaco f.f., dichiarando che non si dimetterà in nessun caso prima della fine del mandato. Non capiamo quindi che significa quando dice che si assumerà le responsabilità dei suoli eventuali errori.

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