Sudtirol-Catanzaro: schiaffi e calci a una tifosa, ma l’aggressione diventa un caso. Versioni contrapposte. E interviene il club

Una tifosa del Sudtirol sarebbe stata aggredita da supporters del Catanzaro nel match di sabato: il fatto diventa un caso, con versioni contrapposte

StrettoWeb

Il fatto è diventato un caso, ripreso da diversi organi di stampa. In Sudtirol-Catanzaro, match vinto dai giallorossi per 0-1 grazie a una rete di Iemmello, allo stadio Druso si è verificata un’aggressione nei confronti di una tifosa bolzanina. E’ lei stessa a denunciarlo, Francesca Fiori, presidente del consiglio di quartiere Don Bosco e candidata alle comunali per la lista Zanin nel 2020.

“Al termine della partita – racconta al sito altoadige.it – all’uscita dei bagni, ho sbattuto del tutto involontariamente contro una giovane tifosa avversaria. Un gesto che probabilmente è stato frainteso e interpretato come una provocazione”. Il fidanzato della tifosa giallorossa, che era accanto a lei, “mi ha dato uno schiaffo. Sinceramente, non me l’aspettavo. Mi sono spaventata, ho reagito a mia volta, minacciando di denunciarli. A quel punto sono intervenuti altri quattro-cinque tifosi che mi hanno buttata a terra e presa a calci in faccia. Per me – aggiunge però – finisce qui. Probabilmente è nato tutto da un equivoco. Quell’urto all’uscita dei bagni è stato preso come un gesto fatto volontariamente, ma non era assolutamente così. Ho deciso di non presentare denuncia e il 21 ottobre sarò a Cremona per vedere la partita Cremonese-Südtirol”.

La versione di tifosi del Catanzaro

L’aggressione, dicevamo, è diventata un caso. Sì, perché sembrano esserci altre versioni dell’accaduto. Tifosi del Catanzaro residenti a Bolzano, infatti, hanno voluto dire la loro inviando una nota alle redazioni locali. Eccola integralmente.

“In quanto testimone oculare degli spiacevoli avvenimenti riportati dalla signora Fiori sull’Alto Adige di domenica, ci terrei a fare chiarezza su quello che è realmente accaduto al termine della partita Südtirol Catanzaro. Al termine della partita anche i tifosi del Catanzaro si stavano pacificamente dirigendo verso l’uscita, attraversando i tunnel in totale serenità, camminando a fianco a tifosi del Fc Südtirol. Mentre tutti i tifosi camminavano in direzione dell’ uscita, la signora Fiori si dirigeva in direzione opposta, tirando spallate, a detta sua “involontarie”, guarda caso solamente alle persone che indossavano magliette o sciarpe del Catanzaro. Sempre “involontariamente” ad essere state colpite sono state più e più persone che per la maggior parte hanno proseguito il loro cammino non reagendo alla provocazione che sempre secondo la signora Fiori è stata “malinterpretata”. Quando però la signora Fiori ha tirato una spallata ad una ragazza poco più che ventenne, colpendola a tal punto che quest’ultima è sbattuta contro il proprio compagno colpendolo al mento, il ragazzo ha reagito allontanando la signora e chiedendole cosa stesse facendo. È stato a questo punto che la signora Fiori ha aggredito il ragazzo tirandogli uno schiaffo in faccia, solo allora quest’ultimo ha reagito e per dividere i due la ventenne si è messa in mezzo avendo la peggio. La signora Fiori, che sostiene di essere stata scaraventata a terra, in realtà ha afferrato la ragazza dai capelli facendola cadere e afferrandola al collo. È stato a questo punto che sono intervenuti altri tifosi nel tentativo di dividere le due ragazze e cercando faticosamente di far mollare la forte stretta della signora Fiori al collo della ragazzina. Ci terremmo anche a specificare che la signora Fiori dice di essere impegnata alla lotta contro la violenza sulle donne, evidentemente solo se questa violenza parte da un uomo.
La signora Fiori è stata quindi colpita solo ed unicamente per farle mollare la presa al collo della ragazzina alla quale stava mancando il respiro. Chiediamo quindi alla signora Fiori se per caso la mancata denuncia sia la paura di passare dalla parte del torto.
La ragazza ventenne per fortuna ne è uscita solamente con qualche livido, un grosso spavento e la certezza di non voler più assistere ad una partita allo stadio Druso di Bolzano.
Peccato che la signora Fiori stia cercando di diffamare una delle tifoserie più pacifiche d’Italia. Concludo dicendo che da mamma ero allo stadio con mio figlio per passare una giornata di spensieratezza e invece abbiamo assistito a questa scena. Per di più una volta separate le ragazze, un gruppetto di ragazzi appartenente alla tifoseria del Südtirol, cercando un colpevole, se l’è presa con un ragazzino, probabilmente nemmeno maggiorenne, colpevole solo di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, inseguendolo fino a fuori dallo stadio dove poi sono intervenute le forze dell’ ordine per evitare il peggio”.

La nota del Catanzaro

Dunque, due versioni opposte, la parola dell’uno contro quella dell’altro. Sul fatto è intervenuto lo stesso Catanzaro, che ha chiesto chiarezza alla signora. Ha svelato pubblicamente quanto accaduto, ma minimizzando e non sporgendo denuncia. Perché? La nota del club.

“L’US Catanzaro 1929, appresa dai media la notizia della aggressione riferita dalla presidente del consiglio di quartiere “Don Bosco” di Bolzano, Francesca Fiori, esprime incondizionata solidarietà alla donna, condannando qualsiasi atto di violenza perpetrato ai sui danni.
Nello stesso tempo, ritiene di non poter condividere alcune sue dichiarazioni, riportate dagli organi di stampa locale, che tenderebbero a minimizzare l’episodio. “Sono cose che capitano in uno stadio durante una partita”, avrebbe dichiarato Fiori che, sempre da quanto letto sui giornali, inspiegabilmente non ha sporto denuncia alle forze dell’ordine.
L’US Catanzaro non ritiene che l’episodio, per come denunciato alla stampa dalla donna, sia derubricabile a “cose che capitano in uno stadio”, perché cose del genere non si devono mai verificare, e questo va ribadito anche da parte nostra con forza e grande senso di responsabilità.
Per questo invitiamo le forze dell’ordine a fare piena luce sulla vicenda, chiarendone la reale dinamica e individuando gli eventuali responsabili.
Ciò anche per salvaguardare l’immagine di un’intera tifoseria che, negli ultimi anni in particolare, sta seguendo la squadra in trasferta in modo festoso e composto, riempiendo i settori ospiti di ogni stadio e ricevendo i complimenti dai supporter e dalle società avversarie per la compostezza e la civiltà dimostrata”.

L’intervento del Sindaco Fiorita

Sulla questione ha detto la sua anche il Sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita. “Un’unica certezza: siamo una tifoseria esemplare. Ci sono più versioni della presunta aggressione allo stadio “Druso” di Bolzano. Poiché ogni atto di violenza, da qualsiasi parte venga, va condannato fermamente, appare necessario che venga fatta luce sull’episodio. Non possono esserci ombre perché nessun episodio violento può essere considerato “normale” , a maggior ragione quando avviene in un ambito sportivo. C’è un’unica certezza in questa vicenda: la nostra è una tifoseria esemplare, straordinaria, corretta, rispettosa, che porta dappertutto colori, suoni, gioia”.

Conclusioni

A far luce sulla vicenda ci saranno gli organi preposti. Di certo, annunciare pubblicamente un fatto, ma poi minimizzare e non denunciare alle forze dell’ordine, non aiuta. Da qui la richiesta del Catanzaro, nata anche alla luce della versioni fornita dai tifosi giallorossi. Dove sta la verità? Qualora l’aggressione fosse certificata, tuttavia, è bene sempre precisare che per qualche elemento non ci deve andare di mezzo un’intera tifoseria, come spiegato dal Sindaco. In fondo, lo scorso gennaio, in Sudtirol-Reggina fu un tifoso amaranto ad essere aggredito (poi è arrivato il Daspo per l’identificato) e per questo nessuno ha mai pensato che tutta la tifoseria bolzanina fosse così.

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