Versace fa mezzo passo indietro sul Sant’Agata: “non ho mai detto che la lettera della Fenice è regolare”. Poi si contraddice anche sul bando

Reggina, le parole del sindaco metropolitano facente funzioni Carmelo Versace sulla manifestazione d'interesse sul Centro Sportivo Sant'Agata

StrettoWeb

Il sindaco metropolitano facente funzioni Carmelo Versace torna a parlare del caso del Centro Sportivo Sant’Agata e lo fa in un’intervista con il collega Vincenzo Comi in diretta social su Citynow. Versace compie mezzo passo indietro rispetto alle dichiarazioni di due giorni fa in cui diceva che c’erano due domande per la manifestazione d’interesse relativa al Centro Sportivo Sant’Agata: “io ho detto al vostro collega Favano che è arrivata una domanda anche dalla Fenice, non ho mai detto cosa c’era dentro. Io ho semplicemente detto quante erano le domande arrivate, poi c’è un ufficio che risponderà nel merito rispetto alle proposte che sono arrivate, rispetto alle regolarità o meno delle domande non se ne occupa il sindaco facente funzioni, ma l’ufficio preposto. La polemica s’è creata su questo modulo“.

Versace quindi se ne lava le mani: “ho detto che c’è, non che sia regolare”. Poi mostra le carte della Mediterranea holding e della Fenice Amaranto, glissando sul punto principale come già fatto dal Presidente della Fenice Minniti poche ore fa: quella della Fenice non è una domanda di adesione alla manifestazione d’interesse, in quanto non c’è il modulo richiesto dall’Ente compilato. Si tratta di una lettera fuori dalla manifestazione d’interesse, in cui la società guidata da Ballarino si arroga il diritto di dettare le proprie condizioni di utilizzo del Centro Sportivo. Al contrario, la Città Metropolitana ha dettato nella manifestazione d’interesse le condizioni di utilizzo della struttura e le società potevano aderire o non aderire esclusivamente compilando l’apposito modulo. Senza compilare il modulo, la Fenice non ha aderito, quindi la domanda è una sola.

La Fenice, invece, ha inviato una letteracome scritto dal primo giorno su StrettoWeb – che è completamente fuori dai canoni della manifestazione d’interesse sia dal punto di vista formale (non c’è il modulo; è stranamente indirizzata al dirigente), che sostanziale (la Fenice detta le proprie condizioni di gestione, che non sono quelle dell’ente). Versace, quindi, fa mezzo passo indietro provando a rimediare all’abbaglio di due giorni fa quando ha parlato di “due domande alla manifestazione di interesse“. Oggi dice che non ha mai detto che quella della Fenice sia regolare; in realtà quella della Fenice non è proprio una adesione alla manifestazione di interesse ma semplicemente una lettera. Fuori dalla manifestazione di interesse.

In ogni caso, come già anticipato ieri su StrettoWeb, la Città Metropolitana risponderà alla Fenice evidenziando come la lettera sia “irricevibile” e la prossima settimana pubblicherà il bando per la concessione del Centro Sportivo, sulla falsariga del precedente bando del 2019 poi vinto dalla Reggina di Gallo. Anche sul bando, Versace si è contraddetto pochi minuti fa rispondendo a Vincenzo Comi. Il sindaco facente funzioni ha detto: “stiamo facendo predisporre il bando, che non è assolutamente obbligatorio. E’ nelle prerogative del consiglio metropolitano anche gestire il Centro Sportivo Sant’Agata direttamente, oppure fare un regolare bando. Il dubbio che abbiamo è che con il bando non vorremmo perdere tempo“. Dopo pochissimi secondi, Versace aggiunge che “la Fenice ci ha chiesto di utilizzarlo in parte” – confermando quindi che la società dei catanesi ha richiesto soltanto una parte del Sant’Agata, fuori dai canoni della manifestazione d’interesse che invece era per tutto il Centro Sportivo. E dopo pochi altri secondi, Versace ribalta tutto clamorosamente e dice “no ma non è che il Centro Sportivo può essere affidato privatamente, non si può fare un affidamento diretto, anche qui le notizie che si sono diffuse nelle ultime ore hanno fatto confusione, si deve passare per forza da un bando pubblico“.

In pochi secondi, il facente funzioni passa da “il bando non è assolutamente obbligatorio” a “si deve fare per forza un bando pubblico“. Chiunque, osservando il video, può ascoltare i capitomboli di Versace: parla del Sant’Agata dal minuto 26 al minuto 36.

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