Un’altra università privata crea problemi alla Calabria: arrestato il nuovo commissario Arpacal

Carlo Maria Medaglia era stato nominato nei giorni scorsi nuovo commissario Arpacal: per lui, oggi, sono scattati gli arresti domiciliari per frode

StrettoWeb

Non ha fatto quasi nemmeno in tempo ad insediarsi, Carlo Maria Medaglia, il nuovo commissario Arpacal, che è già stato arrestato. L’ex prorettore dell’università Link Campus è agli arresti domiciliari. Sembra quasi che in questo periodo la Calabria abbia una sorta di “maledizione” o quanto meno un ambiguo rapporto con le Università private. Insieme a lui è stata arrestata una sua collaboratrice. I due sono finiti agli arresti domiciliari con l’accusa di indebita compensazione, dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, ai danni dell’Erario.

Gli arresti sono stati eseguiti dalla Guardia di Finanza su delega della Procura di Roma. Disposto anche un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per beni dal valore superiore a 24 milioni di euro. “La misura del provvedimento cautelare – si legge in una nota della Guardia di Finanza – corrisponde all’ammontare dell’imposta evasa, dei debiti erariali indebitamente compensati e del prezzo illecitamente conseguito dai soggetti coinvolti“.

Le indagini

Il provvedimento del Gip segue l’indagine dei pm che hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza nei confronti di Medaglia, già prorettore alla ricerca e docente della Link Campus, oltre che di una sua collaboratrice. I due, “avvalendosi dell’ente e di un consorzio a questa collegata, sono accusati di aver falsamente erogato progetti di ricerca e sviluppo a oltre 20 società, consentendo a queste ultime l’illecito utilizzo di crediti d’imposta“, si legge ancora nella nota.

Le indagini, riguardanti complessivamente 29 persone e oltre 20 persone giuridiche, hanno permesso di raccogliere un grave quadro indiziario circa l’esistenza di un complesso sistema di Frode, al cui centro emerge il ruolo di Medaglia. Lo scopo ultimo era la vendita di pacchetti di risparmio fiscale attraverso una metodica emissione di false fatturazioni utilizzate in dichiarazione per abbattere i debiti erariali nonché per beneficiare di crediti d’imposta mai maturati.

Coinvolto anche l’ex ministro Vincenzo Scotti

L’Università e il consorzio oltre all’erogazione di benefici fiscali non spettanti, avrebbero utilizzato, a loro volta, fatture per operazioni inesistenti al fine di abbattere il carico di imposte da versare. Il giro di false fatturazioni sarebbe stato agevolato anche dall’interposizione di società riconducibili di fatto sempre al docente.

Tra gli indagati vi è anche il fondatore ed ex presidente della Link, il novantenne ex ministro democristiano Vincenzo Scotti. E’ accusato di aver prodotto numerose presunte false fatture emesse dall’ateneo: nei suoi confronti il gip ha ordinato il sequestro per equivalente di oltre tre milioni e mezzo di euro.

Doccia fredda per la Calabria

La notizia arriva come una doccia fredda per la Regione Calabria, dato che pochi giorni fa Medaglia era stato scelto da Occhiuto per guidare l’Agenzia regionale per l’ambiente.

Il professor Carlo Maria Medaglia – raggiunto oggi da una misura cautelare, a seguito di un’inchiesta della Procura di Roma e della Guardia di Finanza – non ha ancora lavorato un solo giorno in Arpacal. Il decreto del presidente della Giunta regionale indispensabile per ratificare la sua nomina, infatti, non è stato ancora firmato dal governatore Roberto Occhiuto.

In considerazione dei fatti emersi nelle ultime ore, il Dpgr non verrà emanato e la delibera attraverso la quale la Giunta aveva individuato il professor Carlo Maria Medaglia come nuovo commissario straordinario dell’Arpacal verrà revocata“. Lo si legge in una nota dell’ufficio stampa della Regione Calabria.

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