Quella pista ciclabile rossa come una ciliegina sulla torta fa diventare Reggio lo zimbello del web

Tutti amano Reggio? No: tutti deridono Reggio, grazie ad una pista ciclabile che ha fatto capire, anche al di fuori dei confini della città, in quale condizioni siamo

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La bellezza è negli occhi di chi guarda, dicono. E probabilmente Goethe non ha scritto niente di più vero di questo. Ma ci sono le dovute eccezioni. Già, perché quella benedetta pista ciclabile di Pentimele, a Reggio Calabria, puoi guardarla con qualsiasi occhi, con qualsiasi filtro, da qualsiasi angolazione: è penosa. E se il problema fosse solo il colore la questione sarebbe di facile risoluzione. La pista ciclabile, così com’è, risulta pericolosa. Tutto da rifare, dunque. Ma dove sta la novità? Io, che Reggio la vivo da pochi anni, non ci vedo alcuna novità.

Vedo un’amministrazione che annaspa, che prova a gestire la cosa pubblica andando a tentoni, facendo tentativi, provandoci. E questi tentativi avvengono sulle spalle dei cittadini. Ma questo non è un piccolo comune dimenticato da Dio e dagli uomini: è Reggio Calabria!

E la pista ciclabile è rossa non a caso: è la ciliegina sulla torta. Intere zone della città senz’acqua da mesi (anche ora che siamo a novembre); rifiuti in ogni dove; strade da far invidia alle città bombardate di Ucraina e Medio Oriente; marciapiedi da slogarsi una caviglia ad ogni piè sospinto; servizi carenti; giovani che fuggono da Reggio ora come non mai. E la cosa peggiore è che tutto questo è vissuto come normalità, con la tipica filosofia del “e vabbè, che possiamo farci, qua non andrà mai bene nulla“.

Invece non è così. E qualcuno devo dirlo, urlarlo, che questa non è la normalità. Che un’altra Reggio è possibile, come è stato possibile in passato. Ma finché i panni vengono non lavati, ma nascosti in famiglia, non cambierà nulla.

Ora invece, grazie a quella obbrobriosa pista ciclabile, Reggio Calabria è diventata lo zimbello del web. Ci deridono tutti. E ce lo meritiamo, perché non alziamo la voce e la testa di fronte a chi amministra coi piedi.

Ora che lo scempio di una semplice pista ciclabile è sotto gli occhi di tutti ce la faranno questi amministratori a provare un minimo di vergogna per la loro incapacità politico/gestionale della città? E ce la faremo noi cittadini a pretendere la normalità e non scene da terzo mondo in ogni angolo di questa meravigliosa città? Chissà.

Per chiudere con un altro modo di dire, mi sovviene il fatidico “rosso di sera bel tempo si spera“. Se vale anche per le piste ciclabili forse abbiamo qualche speranza. Anche se questa è verde, a ben pensarci.

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