Università di Messina, Limosani: “in discontinuità rispetto al precedente Rettore”

Università di Messina, Limosani: "la mia proposta, adesso, è nitida ed è l’unica in discontinuità con l’amministrazione uscente"

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Tutto pronto, al netto di polemiche, per le elezioni per il nuovo Rettore dell’Università di Messina, che, al momento, vede impegnati 3 candidati. Uno di essi, il prof. Michele Limosani, ha inviato una lettera alla Comunità Accademica, che riportiamo integralmente.

Care e cari tutti,
stamattina ho formalizzato la mia candidatura alla carica di Rettore dell’Università degli Studi di Messina per il sessennio 2023-2029. Sono consapevole della responsabilità che intendo assumere, chiamato – da primus inter pares – ad essere interprete e custode di un progetto elaborato da diverse autorevoli sensibilità, esperienze, competenze. Ho raccolto sollecitazioni, idee, indicazioni emerse dai vari settori, dai comparti ammnistrativi, dai sindacati, dalle associazioni e dai rappresentanti degli studenti. Ho fatto tesoro della ricchezza di opinioni e contributi di pensiero, che ho provato a raccogliere nel mio programma. Il momento è di straordinaria delicatezza. Non è possibile rimuovere questo dato di fatto per depositarlo sotto i tappeti. Non si parte da “ciò che vi è di buono”, ma da ciò che anche di positivo è stato appannato da quella mancanza di apertura al confronto, di terzietà, di buon senso, di equilibrio. Ci troviamo lì dove non avremmo dovuto essere, se solo fossero stati accolti la critica e il dissenso espresso in Senato Accademico sulle questioni nodali. Ci troviamo laddove sottovalutazione – o, peggio, silenzio – ha consentito una caduta di immagine, di reputazione e di credibilità. Abbiamo assistito in questi anni a continui atteggiamenti di supponenza e arroganza. Abbiamo ascoltato affermazioni in Senato circa l’irrilevanza delle analisi costi benefici per decidere sull’utilizzo delle risorse pubbliche. Con amarezza abbiamo rilevato la poca trasparenza nelle decisioni di assegnazione delle posizioni concorsuali e provato imbarazzo dinnanzi a dichiarazioni non sempre rispondenti al vero. Abbiamo registrato l’indifferenza sulle dichiarazioni dell’Anac circa la irregolarità e illegittimità di procedure di gara nella assegnazione degli appalti. Tutti segnali di un modus operandi e di una politica gestionale caratterizzata dalla mancanza di confronto, destinata a portare la comunità accademica verso un vicolo cieco. La mia proposta, adesso, è nitida ed è l’unica in discontinuità con l’amministrazione uscente. Invitandovi a leggere il programma, vi segnalo i valori e i principi ai quali ispirerò la mia azione di governo: a) rispetto delle regole e delle persone; b) promozione di una nuova cultura; c) riconoscimento e valorizzazione del merito; d) inclusione e partecipazione. Tutto ciò nel solco di un pieno coinvolgimento di ogni componente della comunità accademica e nella convinzione che un ateneo ha, tra l’altro, una responsabilità sociale nei confronti dei suoi studenti e del territorio di riferimento. Il programma, disponibile sul sito Unime e sul mio blog personale, declina in tutte le dimensioni della vita accademica l’applicazione di tali principi. Messina è per definizione una città universitaria, una città in cui l’Università è tra le prime centrali di spesa e di impiego di risorse oltre che di capitale umano, una città che, pur essendo nel cuore di dinamiche internazionali registra esodi imbarazzanti su cui o siamo capaci di ripiegarci, per arginare se non invertire la tendenza, o … non siamo. Voglio essere orgoglioso con tutti voi di appartenere all’Università degli Studi di Messina”.

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