Una tedesca innamorata della Calabria e il libro che ha spopolato in Germania: “5 mila km in macchina per tornare qui” | INTERVISTA

"Bella Calabria, compreso l'omicidio" è il libro che la scrittrice tedesca Barbara Collet ha scritto dopo aver vissuto la Calabria negli anni '80

  • barbara collet libro bella calabria
  • Presentazione libro Bella Calabria a Palmi
    Foto StrettoWeb
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“Per arrivare qui ho fatto 5 mila kilometri con la macchina, da sola, perché la Calabria mi mancava, mi dicevo ‘muoio se non vengo'”. Prendete una donna tedesca, abituata al freddo, ad altra cultura, e immaginatela da sola in macchina a tornare in una terra del tutto diversa, la Calabria, di cui si è innamorata negli anni ’80. Lei è Barbara Collet, scrittrice e autrice di “Bella Calabria, compreso l’omicidio”. 

Barbara racconta la Calabria e ancor meglio Reggio, in lungo e in largo, da est a ovest, da nord a sud, da ionica a tirrenica, da pregi a difetti, tra archeologia, famiglia, tradizioni, religiosità e malaffare, tra il bene ed il male. “Bella Calabria, compreso l’omicidio” è stato pubblicato inizialmente solo in Germania, dove ha riscosso grande successo. Tradotto in italiano, è stato presentato per la prima volta nel nostro paese a Roma, alla Camera dei Deputati, lo scorso 29 maggio, alla presenza di importanti autorità.

Oggi, questo pomeriggio, il lancio per la prima volta in Calabria, per la precisione a Palmi, presso il Ristorante La Collina. All’evento presenti l’autrice Barbara Collet, il giornalista Damiano Tripodi (moderatore) e il giornalista Andrea Ruggeri, che ha curato la versione in italiano. Nel corso dell’evento si è parlato ovviamente del contenuto del testo, un romanzo che parla della Città Metropolitana di Reggio Calabria e che quindi spazia per Palmi, Chianalea, Cannitello, Bagnara, Bova, Polsi, Seminara.

Intervista all’autrice: “questa è la storia della cultura calabrese degli anni ’80”

Intercettiamo Barbara e la avviciniamo, dentro il ristorante. E’ sorridente, disponibilissima e molto gentile. Ci accoglie come se la reggina fosse lei e quando parla della Calabria le brillano gli occhi. “Leggendo il titolo – ci spiega – si potrebbe pensare a un giallo, ma in realtà è una storia della cultura calabrese degli anni ’80. Ci sono luoghi, cibo, descrizione della natura. Perché Reggio Calabria? Cosa mi ha spinto? La cucina, la spiaggia, i colori”, rivela a StrettoWeb ridendo. “Per arrivare qui ho fatto 5 mila kilometri con la macchina, da sola, perché la Calabria mi mancava, mi dicevo ‘muoio se non vengo'”.

Bella Calabria, compreso l’omicidio. La trama

Grazie alle ricerche archeologiche fatte come passatempo, Antonio, a capo di una confraternita carmelitana nel sud della Calabria, scopre un segreto della sua famiglia, a lungo tenuto nascosto. Insieme a David, suo amico ed esperto in cultura fenicia, fa una scoperta straordinaria che acquista rilevanza politica, soprattutto perché avviene parallelamente al casuale dissotterramento di una delle più antiche sinagoghe del paese e contraddice la versione ufficiale, che vuole che la Calabria sia solo greco/romana/normanna. Antonio deve far fronte agli intrighi della protezione dei beni culturali e a un rappresentante dell’Opus Dei mandato da Roma. Il prete romano, spagnolo di origine, ha il compito di sondare il terreno. E così lo spagnolo osserva con occhi di falco i processi che non si attengono allo spirito cattolico. Nel mirino dell’Ordine anche un monastero nell’Aspromonte che si presta come stazione di passaggio per il suo denaro sporco. Qui l’emissario romano trova un approccio che potrebbe garantirgli l’ascesa al potere. Non ha però fatto i conti con la presenza della ‘ndrangheta. Senza svelare nulla: la fine è tutta da scoprire.

L'intervista a Barbar Collet, autrice tedesca del libro "Bella Calabria. Compreso l'omicidio"
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