La Lega “che non si lega”: rotture nel partito di Salvini in Calabria?

Una frattura interna che si cerca di nascondere come la polvere sotto al tappeto. Leo Battaglia eletto a segretario della sezione Cosenza, ma il vero scontro è tra due donne: Loizzo e Staine

StrettoWeb

Grande festa ieri per il Partito “Lega Calabria”: Leo Battaglia, dopo tante scorribande politiche (al limite del bizzarro) è riuscito finalmente a spuntarla: il militante salviniano è infatti stato eletto segretario della sezione comunale di Cosenza. Un tête à tête che lo ha visto scontrarsi con Alessandro Cilento, altro candidato alla corsa elettorale svoltasi presso l’Hotel Marconi di Rende. Giubilo quindi, tra i partecipanti: baci, abbracci e complimenti per Battaglia, contornati da spirito di gioia e di pace, manco fosse un convegno spirituale.

Ma è questo il messaggio lanciato dal Commissario Giacomo Francesco Saccomanno il quale, dopo le dichiarazioni dei malpensanti, si è affrettato a pubblicare una nota in cui evidenziava “un grande spirito di appartenenza al partito”. Se così fosse, il finale felice delle favole sarebbe nulla a confronto: ma questo alone di beatificazione che ha circondato le elezioni di ieri, pare sia tutta fuffa. La Lega Calabria infatti, non ha aspettative così rosee come si vuol far credere e l’elezione di Leo Battaglia potrebbe essere un altra piccola frattura che si va ad aggiungere a quella già esistente.

Ma andiamo con ordine: a presenziare ieri pomeriggio, tra gli altri, figurava l’On. Simona Loizzo, deputata del Partito Lega. Secondo i beninformati, il deputato sarebbe stata la scelta primaria (e più ovvia) per il segretariato della sezione di Cosenza: ricordiamo infatti che la Loizzo è, appunto, cosentina. L’ovvietà però, data per scontata dal deputato, è stata spazzata via nel momento in cui quella tanto acclamata unità non è stata raggiunta. Non tutti infatti, la volevano a capo del gruppo cosentino (i maligni diranno che è colpa di Emma Staine, attuale Assessore Regionale alle Politiche Sociali, anche lei presente).

Una sfida tra due primedonne, che si è poi concretizzata al momento dell’elezione: due gruppi, uno capitanato dalla Loizzo, l’altro dalla Staine con l’appoggio di Pietro Molinaro, si sono schierati e hanno aperto le danze. Come in un videogioco, il deputato ha fatto scendere in campo Leo Battaglia, l’assessore invece, ha optato per Alessandro Cilento. A spuntarla, anche se per pochissimi voti, è stato dunque il primo confermando, ancora una volta, la “supremazia” dell’On. Loizzo e, forse, aumentando i dissapori interni al partito.

Nulla di irreparabile, chiaramente, ma l’ambiente pacifico tanto decantato da Saccomanno sembra proprio non esistere e, se proprio vogliamo dare la colpa a qualcuno, di sicuro non può che ricadere sul Commissario del Partito (il già citato Saccomanno), che non è riuscito a mettere quella famosa “pezza” tra le due parti. La partita, al momento, sembra essere chiusa ma gli screzi continuano a persistere: i comunicati indicano tutt’altro ma “a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca“.

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