Reggina, Brunetti torna a parlare di Fenice e Bandecchi: “guardiamo in positivo, la D è salvaguardata”

Reggina, l'ex Sindaco f.f. di Reggio e ora Vice Sindaco Paolo Brunetti torna a parlare della scelta della Fenice Amaranto

StrettoWeb

Avrei rifatto la stessa scelta oggi. Non è solo una questione di soldi. La dignità non si compra, bisogna guadagnarsela e venire in città con dei progetti seri e credibili. In quella fase io ho ricevuto due proposte e invito chiunque a venire a Palazzo San Giorgio a vederle. Una, la Fenice Amaranto, era articolata, con un business plan serio e credibile; un altro, a parità di spesa – perché Bandecchi avrebbe speso lo stesso, non mi ha detto di spenderne 3 ma 1,6 milioni – con un progetto scritto male, dove non si capiva chi c’era attorno a Bandecchi. C’erano realtà del territorio ma una cooperativa di cui non conoscevamo nomi, così come non conoscevamo le percentuali. Non c’era nulla di nulla”. Così Paolo Brunetti torna, a distanza di settimane, a parlare della scelta di affidare la ripartenza del calcio a Reggio Calabria, dopo la Reggina, alla Fenice Amaranto. Lo fa nel corso di “Reggio Politik”, trasmissione di Reggio Tv.

“Bandecchi ha più soldi, ma…”

La posizione di Brunetti è la solita, non cambia rispetto a quanto affermato nel corso delle settimane. E’ sicuro della scelta, si prende ogni responsabilità e rifarebbe tutto allo stesso modo. “Lo sanno anche i muri che Bandecchi ha più soldi, ma questi della Fenice non sono morti di fame e lo hanno dimostrato facendo una squadra tecnicamente ottima. Poi i risultati stanno arrivando con difficoltà, ma chi credeva che quest’anno si potesse vincere il campionato vive in un’altra città. Guardiamo il lato positivo e alla squadra che si può costruire per vincere l’anno prossimo, anche se io ci credo per quest’anno. Nel caos totale guardiamo al fatto che sia stata salvaguardata la Serie D. Non è stato semplice, eravamo fuori tempo massimo, abbiamo parlato con la Figc, all’inizio ci sono state delle resistenze. Siamo una città da Serie D? No. Ho detto ‘D’ di dignità? Sì, si riparte, si costruisce”. 

Evidente come non gli siano andate giù – ma lo ha già detto – alcune dichiarazioni di Bandecchi: sicuramente non volevo venditori di fumo. Mi si dice perché non ho scelto Bandecchi. Ha detto ‘vengo un anno e me ne vado’, insultando il mondo, al quale non risponderò mai. Veniamo da due esperienze catastrofiche, si può permettere la città di vivere di nuovo quelle situazioni? La Fenice è stata la scelta giusta? In quel momento sì e rifarei quella scelta”.

Chi sta vigilando al Comune?

Falcomatà ha detto che non Brunetti non avrebbe dovuto allargare la condivisione della scelta ad altri. “Non me la sono sentita di lasciare fuori Carmelo Versace, per il Sant’Agata. Forse ho esagerato nel coinvolgere più persone, ma lo ritenevo doveroso. Alla fine la scelta è stata la mia, ma volevo ascoltare le varie anime. Continuo a dire che la responsabilità me la prendo”, aggiunge Brunetti.

Più volte su StrettoWeb abbiamo chiesto a Brunetti se c’è una figura del Comune, come da lui stesso dichiarato, che sta vigilando all’interno della società: “fino a che sono stato facente funzioni me ne sono occupato io, ora c’è il Delegato Gianni Latella che sta seguendo”. Brunetti però ammette che la situazione non è definita: “è chiaro che vada definita la vicenda formalmente, perché non possiamo fare la fine fatta con Saladini. Serve una figura che possa vedere cosa sta succedendo e non possa avere sorprese rispetto a gestioni, spese, cessioni. In ogni caso – precisa – tutto ciò che la Fenice Amaranto ha dichiarato nel business plan lo sta facendo, l’ultima è il lancio della scuola calcio, con le selezioni di Under 12 e 15. Bisogna avere pazienza”.

“Università Dante Alighieri? Mi ha dato fastidio che si ipotizzasse la contropartita Reggina”

Brunetti poi si ricollega alle ultime vicende dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri”: “mi ha dato fastidio il fatto che si sia ipotizzato che la Dante Alighieri fosse una contropartita alla Reggina. La Dante Alighieri non è del Comune, quindi non so come avrei potuto svenderla a chi prendeva la Reggina. Mi pare che quello che ha dichiarato la volontà di acquisire la Dante Alighieri sia stato escluso dalla procedura di assegnazione. Gli attuali proprietari della Reggina hanno dichiarato pubblicamente che non sono interessati all’Università”.

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