Polistena: la scuola rende “liberi di scegliere”

La scuola rende “liberi di scegliere”: il giudice Di Bella spiega agli alunni dell’ITIS di Polistena i valori dell’antimafia

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StrettoWeb

La ‘ndrangheta è feroce, ereditaria, ma per i più giovani esiste anche una via d’uscita. E quest’opzione si può esercitare con la scelta di essere liberi. In ossequio a questo principio rivoluzionario nella lotta alle ‘ndrine, nell’auditorium “Roberta Lanzino” dell’ITIS “M. M. Milano” di Polistena si è svolto un workshop con vari contributi sulla possibilità di allontanare i minori dalle famiglie di ‘ndrangheta e offrire loro una seconda chance.

Grandi aspettative, tutte rispettate, per l’intervento del giudice Roberto Di Bella, padre del “metodo” rivoluzionario che interseca pedagogia e giustizia, con il quale è stato redatto un protocollo per allontanare i minori dalle famiglie di ‘ndrangheta. Il giudice minorile ha parlato agli oltre 300 alunni delle classi quarte dell’istituto, andando dritto alla radice del problema: “la presenza violenta e pervasiva della ‘ndrangheta è un problema di ordine pubblico, ha un impatto disastroso sull’economia e sulla vita delle persone. Ma è soprattutto un problema culturale. La ‘ndrangheta in Calabria si eredita, passa da padre in figlio. Proprio per la conoscenza di questo fenomeno, di questa discendenza, abbiamo provato a spezzare la catena. Il protocollo di allontanamento dei minori dalle famiglie di ‘ndrangheta funziona, ha prodotto risultati, ha salvato vite, ha risparmiato giovani dalla condanna perpetua”. Parole che sono risuonate molto forti nell’auditorium, che poi hanno trovato cassa di risonanza nel convinto intervento della Dirigente Scolastica dell’ITIS, Simona Prochilo.

In questa scuola non soltanto siamo convinti fautori dell’educazione alla legalità – ha affermato la DS – ma vogliamo accompagnare tutti i ragazzi in ogni fase del loro processo decisionale, far comprendere loro ogni giorno, come comunità educante, che la ‘ndrangheta è una condanna e non c’è nulla di eroico né di fiero nel farne parte”. Il progetto “Liberi di scegliere”, che nasce proprio dall’intuizione del giudice Di Bella, ha trovato applicazione con una specifica legge regionale calabrese e si declina anche come percorsi di educazione alla legalità. Dello specifico percorso dell’ITIS se ne è occupato il gruppo di lavoro “Legalità e rispetto delle regole, composto dalle docenti Melania Scarcella, Domenica Pitasi, Mario Marazzita, Daniela Lomaglio e Carla Delfino che hanno intessuto la tela di relazioni con altre realtà, ad esempio l’associazione culturale “Biesse” guidata da Bruna Siviglia, che ha moderato il dibattito, e spiegato le potenzialità del metodo Di Bella per cambiare il volto della lotta alla mafia. A segnare un’intesa tra scuole, inoltre, ci ha pensato la docente Rossella Tallerico, dell’Istituto Comprensivo di Taverna. Per contribuire a lanciare il progetto in una cornice ancora più nazionale e culturale è intervenuto l’attore Carmine Buschini, che ha interpretato il giovane protagonista del film tratto dal libro di Di Bella. Moltissime le domande che gli allievi dell’ITIS hanno posto al giudice, ma anche all’attore, un autentico idolo delle teenager.

Le studentesse e gli studenti si sono focalizzati sull’aspetto umano dei figli delle famiglie di ‘ndrangheta, hanno chiesto, con curiosità, dove il progetto ha dimostrato di essere vincente. Proprio il magistrato minorile ha inteso rilanciare il principio formativo di alcune istituzioni, e nel caso specifico c’è stato un collegamento con la comunità per minori in esecuzione di pena di Catanzaro, guidato dal direttore Massimo Martelli. Lì molti ragazzi apprendono il senso vero del recupero, della rieducazione dopo la pena.

Di Bella, però, ha voluto spiegare ai ragazzi che bisogna intervenire ancora prima, nel caso della ‘ndrangheta, e cioè quando i figli delle famiglie mafiose stanno assorbendo quei disvalori. E in quel momento scende in campo lo Stato, la capacità educativa che dà loro gli strumenti per operare la scelta più importante di tutte: essere liberi.

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