Ponte sullo Stretto, ma quale scippo? La follia della “razza padrona” e la questione che sfugge di mano

Sicilia e Calabria contribuiranno alla costruzione del Ponte sullo Stretto grazie al Fondo di Coesione e Sviluppo. E scoppia il caos

StrettoWeb

Che il Ponte sullo Stretto fosse divisivo si era compreso già da un pezzo. E d’altronde un’opera faraonica come sarà il collegamento tra Sicilia e Calabria non poteva essere diversamente, considerando che il governo che la porterà a termine metterà il suo sigillo su un’infrastruttura destinata a passare alla Storia. Di recente, però, la questione “No Ponte” sta sfuggendo di mano e gli oppositori sono arrivati a parole estreme.

La rapina, ai cittadini calabresi e siciliani, è compiuta. Sono loro, infatti, che pagheranno, a caro prezzo, il Ponte sullo Stretto voluto da Salvini con risorse che sarebbero dovute servire ad altro, per supportare cioè la crescita di due territori fra i più poveri d’Europa”. Lo hanno dichiarato in un comunicato i deputati calabresi del Movimento 5 stelle Orrico, Baldino, Scutellà e Tucci, l’eurodeputata Ferrara ed il consigliere regionale Tavernise in merito alla notizia che Calabria e Sicilia contribuiranno alla costruzione del Ponte grazie al Fondo di Coesione e Sviluppo.

Non ci sono – dicono – i fondi per realizzare l’opera pubblica più divisiva della storia nazionale annunciata nella perenne campagna elettorale leghista? Benissimo, il governo li va a prendere, con un proprio emendamento alla Legge di Bilancio, nel Fondo di Coesione e Sviluppo: qualcosa come 2,3 miliardi di euro che alleggeriscono una manovra cieca e senza investimenti e rendono vani gli sforzi per bilanciare il divario fra Nord e Sud”.

Salvini: “giusta la partecipazione di Sicilia e Calabria alle spese del Ponte”

Che ci sia una compartecipazione seppur minima di Sicilia e Calabria mi sembra più che ragionevole“. Lo ha dichiarato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini a Radio 24 a proposito del cambiamento del metodo di finanziamento del Ponte sullo Stretto con una parte dei fondi destinati alle due regioni. “Se Sicilia e Calabria ci mettono, ad ora, il 10% e lo Stato il 90%, è giusto“.

Non è un’opera pubblica che unirà solo le due regioni perché tutta l’Italia ne gioverà. Secondo uno studio di Openeconimics, 20 miliardi di Pil in più all’anno” e la Lombardia prima in termini di benefici. “E’ chiaro che per Sicilia e Calabria cambierà il mondo“, ha ribadito Salvini sottolineando che non ci sarà solo il Ponte ma che “altre decine di miliardi” saranno investiti nelle due regioni.

La “razza padrona”

E sul punto interviene anche il PD di Villa San Giovanni,  che in una nota stampa spiega come il Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) sia “finalizzato al riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del Paese, serve per colmare le diseguaglianze tra Nord e Sud. Anche da questo Fondo, insieme alle risorse Comunitarie, passa il nostro futuro e quello dei nostri figli. Senza queste risorse di riequilibrio il gap tra le diverse aree del Paese è destinato ad aumentare, soprattutto in una temperie come questa nella quale le Regioni ricche, a trazione leghista, stanno tentando la strada del regionalismo differenziato per giungere ad una vera e propria “secessione dei ricchi”“.

E alla luce di questo viene da chiedersi: non è forse al futuro dei nostri figli che servirà il Ponte sullo Stretto? Il PD villese parla di ““razza padrona” che questa Destra al Governo cerca di simulare dietro le rassicurazioni bonarie della Presidente Meloni, auto rappresentata come figlia del popolo, mostra oggi il suo vero volto“.

Germanà: “nessuno “scippo”, risorse per lo sviluppo Sud”

Sul punto è intervenuto, in maniera inaspettata, anche Tommaso Calderone, di Forza Italia, che ha definito la questione Fondi uno “scippo“. Al senatore siciliano ha risposto il collega e corregionale della Lega Nino Germanà. “Quella di Tommaso Calderone è un’affermazione che ci stupisce: una reazione del genere potremmo aspettarcela da certa sinistra che è contro lo sviluppo delle nostre terre, non certo da parlamentari del partito di Berlusconi. L’auspicio è che Tajani prenda le distanze da tali surreali dichiarazioni. È incredibile la critica sulla destinazione dei fondi di sviluppo e coesione al Ponte sullo Stretto indicata come sottrazione di risorse a Sicilia e Calabria come se Messina e Villa San Giovanni fossero in altre regioni. Inoltre, come più volte ribadito, nessun euro dei fondi PNRR, SIE, FSC e altri piani complementari (per un totale di 309 miliardi di euro) andrà perso“.

Questo risultato – ha dichiarato Germanà – si ottiene posizionando i progetti più avanzati sul PNRR e quelli da realizzare su altri fondi, senza eliminare nessuna opera. Quindi, nessuno ‘scippo’ ma ‘saldo’ di risorse per le regioni Sicilia e Calabria. Oltretutto, finalmente, spendendo tutti i fondi e spendendoli bene, grazie alla determinazione del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, si realizzerà un progetto importante e con grande capacità di crescita per tutto il Meridione”, ha concluso il vicepresidente del Gruppo Lega e segretario in commissione Trasporti a Palazzo Madama.

Ternullo (FI): “Auspichiamo che si individuino coperture alternative”

Forza Italia però, a quanto pare, resta della medesima idea. “Il Ponte sullo Stretto è da sempre una battaglia di Forza Italia: riteniamo sia una infrastruttura fondamentale non solo per la Sicilia ma per tutto il Paese. Proprio per questo, invitiamo il governo a individuare coperture alternative rispetto a quelle indicate nell’emendamento alla manovra, in cui si sottraggono risorse preziose alla Regione siciliana“. Lo dichiara la senatrice siciliana di Forza Italia Daniela Ternullo.

La Sicilia e i suoi cittadini attendono da troppi anni il rilancio di politiche di sviluppo che consentano di colmare un gap dovuto anche alla condizione di insularità. E’ il motivo per cui riteniamo inopportuno sottrarre risorse preziose al raggiungimento di questo obiettivo“, conclude Ternullo.

Barbagallo: “Ci dica Schifani quali e quante opere non verranno finanziate in Sicilia”

Sul Ponte sullo Stretto il presidente della Regione, Renato Schifani, si è incartato. Ieri infatti il governo nazionale ha annunciato che gran parte delle risorse arriveranno dalle quote del Fondo di sviluppo e coesione destinate alla Sicilia e alla Calabria. Adesso Schifani dica ai siciliani quante e quali opere saranno sacrificate sull’altare di Salvini grazie a questo scippo perpetrato, a suo dire, in modo non concordato, ai danni della Sicilia”. Lo afferma il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo a proposito della decisione del governo Meloni di rimodulare i fondi stanziati per il Ponte sullo Stretto, riducendo gli oneri a carico dello Stato.

Che l’iniziativa non sia stata concordata tra Regione e governo centrale – aggiunge – è un aspetto ancor più grave. Fino ad ora, infatti, era stata sbandierata, come da prassi propagandistica, la concordia e l’unità di intenti tra i due governi di centrodestra. Tutto fumo negli occhi della Sicilia e dei siciliani – prosegue – che devono accollarsi da un lato, le fandonie del ministro Salvini, che utilizza il Ponte sullo Stretto per fare campagna elettorale in vista delle prossime europee ma accollando ora i costi solo a Sicilia e Calabria. E dall’altro un presidente della Regione inerte che – conclude – si comporta da fedele scudiero del sovrano, limitandosi a partecipare a inaugurazioni farlocche per infrastrutture, in alcuni casi, di livello poco più che medievali”.

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