Iran, maxi attentato sulla folla alla tomba di Soleimani: oltre 100 morti | LIVE

La prima esplosione è avvenuta a 700 metri dalla tomba di Soleimani, e la seconda a un chilometro di distanza mentre i pellegrini visitavano il sito, ha aggiunto l'Irna

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Almeno 103 persone sono state uccise e 170 ferite nella città iraniana di Kerman, dopo due esplosioni vicino al luogo di sepoltura del comandante militare Qasem Soleimani, in quello che i funzionari hanno definito un attacco terroristico, secondo i media vicini al governo. La prima esplosione è avvenuta a 700 metri dalla tomba di Soleimani, e la seconda a un chilometro di distanza mentre i pellegrini visitavano il sito, ha aggiunto l’Irna.

L’attacco di oggi a Kerman è il più letale in Iran dal 1978. L’ultimo attentato più grave, quello del Cinema Rex fire di Abadan del 19 Agosto 1978, costò la vita a 377-470 persone. C’è il rischio che il bilancio definitivo di quello di oggi diventi addirittura peggiore.

Soleimani fu ucciso quattro anni fa da un attacco aereo statunitense ordinato dall’ex presidente Donald Trump all’aeroporto internazionale di Baghdad. L’Irna ha citato il vice governatore per la politica e la sicurezza, affermando che non è chiaro se “l’incidente sia stato causato da un’esplosione di gas o da un attacco terroristico”. I video pubblicati sui media di stato iraniani hanno mostrato una grande folla che correva nell’area dopo l’esplosione.

Soleimani, che è stato uno degli uomini più potenti dell’Iran, era a capo della Forza Quds delle Guardie Rivoluzionarie, un’unità d’élite che gestisce le operazioni dell’Iran all’estero ed era considerata un’organizzazione terroristica dagli Stati Uniti. Il Pentagono affermò che Soleimani e le sue truppe erano “responsabili della morte di centinaia di militari americani e della coalizione e del ferimento di altre migliaia”. Conosciuto come il “comandante ombra” dell’Iran, Soleimani – che guidava la Forza Quds dal 1998 – era la mente delle operazioni militari iraniane in Iraq e Siria.

E proprio oggi il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah , ha annunciato di voler tenere un discorso, il terzo dallo scoppio della guerra. La stampa locale sta già cominciando a collegare l’attentato con la morte di al-Arouri e la fine del legame tra Hamas e Iran. L’esplosione è, infatti, avvenuta nel mezzo delle crescenti tensioni nella regione.

Saleh al-Arouri, l’alto funzionario di Hamas ucciso in un presunto attacco israeliano alla periferia di Beirut, ha, infatti, svolto un ruolo cruciale nello sviluppo delle capacità militari del gruppo palestinese e nel mantenimento dei suoi legami con gli alleati regionali. Arouri, 57 anni, è stato uno dei fondatori del braccio armato di Hamas, le Brigate Izz el-Deen al-Qassam, all’inizio degli anni ’90. Più recentemente, è servito come “canale o collegamento” tra il movimento Hamas, l’Iran e Hezbollah, ha detto all’AFP una fonte di Hamas: era presente regolarmente in territorio iraniano come una sorta di ambasciatore del gruppo estremista e il regime degli ayatollah.

Il 25 ottobre, il canale televisivo Al-Manar, di proprietà di Hezbollah, ha riferito che Arouri ha avuto un incontro con il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah e il capo della Jihad islamica palestinese, Ziyad al-Nakhalah. Arouri era anche considerato il leader di Hamas in Cisgiordania, le sue conoscenze e competenze hanno contribuito a sviluppare le capacità militari del movimento islamico negli ultimi anni.

Le autorità iraniane hanno proclamato per domani una giornata di lutto nazionale in seguito alla strage compiuta a Kerman tra la folla diretta al ‘cimitero dei martiri’ per commemorare il quarto anniversario della morte del generale Qassem Soleimani. Lo riporta l’agenzia Mehr.

Ci sono anche quattro poliziotti tra le vittime delle due esplosioni che oggi hanno ucciso almeno 103 persone vicino alla tomba del generale Qassem Soleimani nel cimitero di Kerman. Lo riferisce la Fars citando una fonte informata. La risposta dell’Iran a quest’ “atto terroristico” sarà “potente e schiacciante” e sarà portata “nel più breve tempo possibile”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno di Teheran, Ahmed Vahidi, riferendosi al duplice attentato che ha fatto strage lungo la strada che porta al ‘cimitero dei martiri’ di Kerman dove è sepolto il generale Qassem Soleimani.

La situazione a Kerman è normale e sotto il controllo delle forze dell’ordine“, ha precisato Vahidi in diretta tv, secondo quanto riporta l’agenzia Irna. Il ministro ha precisato che la prima esplosione è avvenuta intorno alle 15 ora locale (le 1230 in Italia), ma è stata la seconda, 20 minuti più tardi, a causare il maggior numero di vittime dal momento che ha colpito i soccorritori.

Siamo profondamente rattristati per l’atroce attacco terroristico che è stato messo in atto nella provincia di Kerman in Iran“. Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan su X, esprimendo cordoglio per le 103 persone morte a causa delle esplosioni che hanno colpito oggi il cimitero di Kerman, mentre era in corso una commemorazione di Qassem Soleimani, nel quarto anniversario dell’uccisione, da parte degli Usa in Iraq, del comandante delle forze Qods delle Guardie della rivoluzione.

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