Piersanti Mattarella, l’uomo ucciso dalla mafia 44 anni fa: “continui l’opera verità su un omicidio ancora avvolto da ombre”

Piersanti Mattarella, tutte le reazioni della politica nel giorno del 44° anniversario dalla morte dell'ex Governatore della Sicilia

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44 anni fa, il 6 gennaio 1980, veniva ucciso dalla mafia Piersanti Mattarella. Nato il 24 maggio 1935 a Castellammare del Golfo, in Sicilia, e fratello minore del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è stato attivo nella politica italiana, in particolare nella regione siciliana. Ha rappresentato la Democrazia Cristiana (DC) e nel 1978 è diventato presidente della Regione Siciliana. La sua morte ha attirato l’attenzione sul problema della criminalità organizzata in Italia.

Piersanti Mattarella, le reazioni della politica

“L’Italia onora oggi la memoria di Piersanti Mattarella, ucciso dalla mafia il 6 gennaio 1980 a Palermo. È uno dei tanti eroi che, con il loro coraggio e la loro integrità, hanno insegnato al popolo italiano che è possibile combattere la criminalità organizzata e occuparsi della cosa pubblica senza cedere al puzzo del compromesso morale”. Così la premier Giorgia Meloni in una nota ricorda Piersanti Mattarella. “Sono trascorsi quarantaquattro anni dal suo sacrificio – prosegue – ma il tempo non ha scalfito minimamente la forza dell’esempio di Piersanti Mattarella. Anche nel suo nome proseguiremo il nostro impegno quotidiano per liberare, una volta per tutte, la nostra Patria dal cancro mafioso”.

“44 anni fa, il 6 gennaio del 1980, venne barbaramente assassinato dalla mafia Piersanti Mattarella. Un uomo illuminato e coraggioso, che da politico e da presidente della Regione Siciliana aveva combattuto concretamente la criminalità organizzata. Oggi ricordiamo e onoriamo la sua memoria, quella di un simbolo di legalità e di giustizia”. Lo scrive su Discussioni Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

“A 44 anni dalla tragica uccisione per mano mafiosa, resta ancora vivo il ricordo del Presidente Piersanti Mattarella, simbolo di legalità e di alta politica, improntata sul dialogo e il servizio ai cittadini. Il suo impegno per la comunità è stato rivolto al contrasto dell’influenza di Cosa nostra sulla società civile. Per onorare la sua memoria, l’auspicio è che si continui a cercare la verità su un delitto che ha sconvolto il Paese e che ancora oggi resta avvolto da troppe ombre?”. Così il Sindaco di Palermo Roberto Lagalla.

“L’impegno politico, la dirittura morale e la coerenza ideale di Piersanti Mattarella, a 44 anni dal suo assassinio, restano un riferimento per quanti sono impegnati nella gestione della cosa pubblica, quella che persegue il giusto e non l’utile. Il suo spessore culturale, l’abilità nel mediare situazioni difficili alla ricerca di ampie convergenze, il coraggio nel chiedere cambiamento e innovazione (quando la sinistra lo abbandonava all’isolamento), senza compromessi al ribasso, sono valori irrinunciabili. Oggi, forse, più di ieri”. Lo dichiara il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci.

“Il 6 gennaio del 1980 veniva tragicamente assassinato a Palermo l’allora presidente della Regione Siciliana, Piersanti Mattarella, fratello del nostro presidente della Repubblica. Venne ucciso dalla mafia perché, da politico onesto e coraggioso, voleva cambiare la Sicilia, voleva rivoluzionare il modo di amministrare l’isola, mettendo da parte le cattive consuetudini che per anni si erano incancrenite nell’apparato burocratico regionale. Oggi, a 44 anni dalla sua morte, ricordiamo Piersanti Mattarella, simbolo della lotta alla criminalità organizzata”. Così in una nota Matilde Siracusano.

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