Melito Porto Salvo (RC): “mare sporco? Solo un guasto. Ingiustificata aggressione mediatica”

StrettoWeb

mare di Punta Secca 2Che il sistema di depurazione in delle acque in Calabria non sia eccellente, nonostante i milioni di euro spesi dall’ufficio del Commissario per l’emergenza ambientale, non è una novità e soprattutto non è una notizia“. Ad affermarlo in una lettera aperta inviata a StrettoWeb è Federico Curatola, ex sindaco di Bagaladi, che si definisce oggi “felicissimo bagnante di Melito Porto Salvo“.

Non capisco tuttavia quel morboso tafazzismo che a volte “possiede” il Savonarola di turno e lo spinge a gettare fango, se non di peggio, sempre e solo su una porzione ben definita di territorio, che forse ha la colpa di non avere “difensori” blasonati“, prosegue infatti Curatola. “Leggo il comunicato dal titolo “Reggio, mare sporco sulla Jonica: i turisti scappano sconcertati da Melito Porto Salvo” e mi chiedo il perché di tanta ferocia. Capita anche alle spiagge che hanno “conquistato” le bandiere blu, ogni tanto, di presentare lingue di schiuma maleodorante e persistente, il che è da condannare, ovviamente. Solo che in pochi altri casi ho ravvisato un disprezzo simile per i territori e per le strutture turistiche, con in più la velata minaccia di non tornarvi mai più, come se quella schiuma, proveniente da qualche depuratore guasto, fosse un elemento “fisso” del paesaggio marino della fascia costiera tra Lazzaro e Condofuri“.

È ora di finirla con queste ingiustificate aggressioni mediatiche – continua l’ex sindaco -. Devono capire, lor signori, che qui abita gente altrettanto civile e rispettosa del prossimo e che i guasti possono capitare ovunque. Dalle parole scritte in quel comunicato sembrerebbe che qui viviamo quotidianamente con la m*rda che galleggia in bella vista. Io mi rifiuto di accettare una simile campagna e, nonostante tutti i problemi presenti sul territorio, mi sento di affermare che le nostre spiagge, il nostro mare, le nostre aree interne, non hanno nulla da invidiare ad altre della provincia o della Regione“.

Suggerisco dunque una più indulgente campagna informativa nei confronti di un territorio che non ha difese e che troppo spesso è oggetto di pesanti affermazioni che non si soffermano a fotografare la realtà od a suggerire possibili soluzioni, ma sono funzionali ad un disegno di criminalizzazione e di completa marginalizzazione. Quanto al divertimento, cui si fa cenno nel suddetto comunicato – conclude Curatola -, non capisco proprio a quale divertimento si riferisca l’autore. Non è Rimini, è l’Area Grecanica, e qui il divertimento si chiama Paleariza, festival etno-musicale che da tre lustri riempie le piazze dei borghi storici, qualora non lo sapesse

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