Sicilia, in arrivo fondi per indennità da pronto soccorso: esclusi due importanti ospedali

Amato (Confintesa Sanità Sicilia): "stanziati fondi per indennità da pronto soccorso per la sanità pubblica siciliana, grave l’esclusione dei PS. Del Giglio di Cefalù e del Buccheri la Ferla di Palermo"

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Con Decreto N.1333/2023 l’Assessorato della Salute della Regione Sicilia ha stanziato svariati milioni di euro per destinati all’indennità di Pronto soccorso e delle particolari condizioni di lavoro tra le aziende del Servizio sanitario regionale per gli anni 2022, 2023. Da questi fondi sono stati esclusi i P.S. degli Ospedali a totale partecipazione pubblica Giglio di Cefalù e Buccheri la Ferla di Palermo, strutture d’eccellenza della sanità siciliana“. E’ quanto si legge in una nota stampa di Domenico Amato, Segretario Regionale di Confintesa Sanità Sicilia.

Si è ormai veramente delusi da questo assessorato e da questo assessore della salute, che da tempo hanno decretato che nella sanità siciliana vi debbano essere dei lavoratori di serie A e dei lavoratori di seri B –  prosegue Amato – Da tempo Confintesa Sanità ha scritto all’assessorato della salute per evidenziare la grave situazione in cui vertono i lavoratori di queste strutture oltre a quelli dell’ISMETT di Palermo e della SEUS – SCpA 118 Sicilia, tutte strutture d’eccellenza della sanità siciliana a budget totalmente pubblico, i quali a differenza dei loro colleghi della sanità pubblica, i quali hanno avuto il secondo rinnovo di CCNL da poco tempo, invece sono fermi al rinnovo della parte economica del loro CCNL al 2016/2018 con un potere d’acquisto dei loro salari evidentemente eroso dal vertiginoso aumento del costo della vita.

Avevamo proposto di adeguare il tabellare economico di queste strutture a totale partecipazione pubblica a quello della sanità pubblica, ma la nostra proposta non ha ad oggi ancora ricevuto esito né negativo, né positivo“.

Tutto ciò è ancor più greve se si pensa che i loro colleghi della sanità pubblica hanno quantomeno avuto due rinnovi contrattuali in poco tempo. C’è comunque da evidenziare che pur con questi ultimi aumenti i sanitari italiani (di conseguenza anche quelli siciliani) rimangono tra i meno pagati d’Europa. Il Governo siciliano e direi anche quello Nazionale non possono non tener conto di questo divario”, conclude il Dr. Domenico Amato.

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