Gigi Riva e l’infinito amore della sua Cagliari: grande folla ai funerali, in 30 mila a salutarlo | FOTO

Erano in 30 mila, oggi, a salutare per l'ultima volta Gigi Riva: ai funerali l'intero popolo di Cagliari, diviso tra lacrime, cori e momenti emozionanti

  • Funerali Gigi Riva
    Foto Ansa
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    Fabio Murru;
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StrettoWeb

Una folla immensa, ma non è una sorpresa. La sua Cagliari, la sua Sardegna, lui che era lombardo di nascita. Una storia bellissima, da sempre, quella tra Gigi Riva e la sua Cagliari. Immortale, per la città sarda, quest’oggi lo ha dovuto salutare a due giorni dalla sua morte in seguito a un malore improvviso accusato nel weekend. Davanti alla alla Basilica di Bonaria, per i funerali, quest’oggi erano in 30 mila. Bandiere dei Quattro mori a mezz’asta negli edifici pubblici, tante le serrande abbassate in segno di lutto a Cagliari e non solo. A far loro eco, la bandiera italiana a mezz’asta a Zurigo, nella sede Fifa, e a Roma, in quella della Federcalcio.

Funerali Gigi Riva: la famiglia, le istituzioni e tanti personaggi del mondo del calcio del passato e del presente

Prima di tutti, prima della sua città, la famiglia, le istituzioni e tanti personaggi del mondo del calcio. La compagna di una vita Gianna, i figli Nicola e Mauro, le adorate nipoti. Le autorità locali in prima fila, dal sindaco Truzzu al governatore Solinas, poi il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, il ct Luciano Spalletti, il team manager Gigi Buffon, il presidente del Coni Giovanni Malagò, il ministro dello Sport Andrea Abodi. Con loro anche Cannavaro, capitano dell’Italia campione nel 2006 con Riva team manager, Peruzzi, Perrotta, Albertini, Zola, Selvaggi, De Sisti e naturalmente i compagni di quello storico scudetto: Tomasini, Brugnera, Greatti, Reginato e tanti altri rossoblù che giocarono con lui sino a quel maledetto 1 febbraio 1976, giorno dell’ultimo, fatale infortunio. Sulla bara, due maglie numero 11, Cagliari e nazionale, che Riva portate cucite sul cuore.

Funerali Gigi Riva, l’emozionanti parole del Sacerdote e del figlio

“Dopo la rovesciata di Vicenza o il sinistro di Città del Messico, quell’esultanza spontanea, come tutti noi da bambini, a braccia alzate, guardando il cielo e correndo incontro all’abbraccio dei compagni. Corri di nuovo, caro Gigi, e tendi ancora quelle tue lunghe braccia al cielo, corri e guarda in alto”, le parole nell’omelia di Monsignor Baturi. Emozionanti anche quelle del figlio Nicola: “Quando le persone piangevano e ci facevano le condoglianze ero io che volevo farle a loro, perché non è andato via solo il nostro papà, ma un familiare di tanti sardi e di tante persone che gli volevano bene”.

Lacrime all’uscita al feretro, sulle note della canzone di Piero Marras “Quando Gigi Riva tornerà”. A reggere la bara anche Buffon, Cannavaro e Zola, con dietro tutta la squadra del Cagliari, capitanata da Ranieri. Ad accompagnare il momento, il coro della folla “Gigi, Gigi” e poi quello dei tifosi con la sciarpata degli ultras. “Un Gigi Riva, c’è solo un Gigi Riva” hanno cantato prima che la bara fosse depositata sull’auto diretta al cimitero monumentale di Bonaria per la sepoltura. A corredo dell’articolo tutte le immagini.

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