Franco Recupero in diretta nazionale su Baccellieri: “non è consentito istigare alla violenza”

"Anche io sono collega, giornalista ed editore televisivo. Non puoi istigare alla violenza", ha detto Recupero sulle gravi dichiarazioni di Baccellieri

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Franco Recupero, referente provinciale della Lega Reggio Calabria, ha parlato oggi del caso Baccellieri in diretta nazionale su Radio Libertà. La vicenda, risalente a qualche giorno fa, ha visto il giornalista radiofonico reggino rendersi protagonista dell’ennesima uscita infelice, parlando di Ilaria Salis, la docente italiana arrestata in Ungheria per aggressione.

Come ha introdotto il presentatore Sammy Varin, Ilaria Salis, è un “idolo della sinistra e di certi giornalisti con la puzza sotto al naso. Non è certamente il caso del giornalista sportivo Baccellieri“, spiega. Gianni Baccellieri non è nuovo a dichiarazioni ai limiti del lecito e per Varin il motivo è chiaro: “ok che ha bisogno di pubblicità per una radio così piccola che va ufficializzata, però se dici cazzate di questo tipo” c’è da preoccuparsi.

Baccellieri aveva dapprima osannato Ilaria Salis: “Questa ragazza, la Salis, è diventata la mia eroina. E che cazzo! Non è stata lei, non è stato accertato, ma l’hanno accusata di aver picchiato un neo nazista. Ha fatto bene! E la volete condannare pure perché ha picchiato un neo nazista? Ma stiamo scherzando?“. Poi, il pittoresco speaker radiofonico nostrano, aveva istigato alla violenza. “Salvini che si incazza perché è stata accusata e poi è stata assolta per aver assaltato un gazebo della Lega! Diventa la mia eroina questa Salis! E’ una cosa che dovremmo fare tutti. Vediamo un neo nazista e lo dobbiamo pestare! Vediamo un gazebo della Lega e glielo dobbiamo buttare all’aria! Questi non sono reati, questa è autodifesa”, ha detto.

Franco Recupero, intervenuto in diretta, ha spiegato i risvolti di dichiarazioni gravi e violente come quelle di Baccellieri: “anche io sono collega, giornalista ed editore televisivo. Non puoi istigare alla violenza. Io credo che l’ordine dei giornalisti della Calabria” debba intervenire. “Non è consentito ad alcuno minacciare e istigare alla violenza. A Reggio Calabria dirigenti, funzionari e agenti Digos hanno sempre garantito a tutti i partiti l’incolumità quando facciamo i gazebo. Questo signore di sinistra non può utilizzare uno strumento come la radio, per dire quello che ha detto“.

Si chiama democrazia, in fondo. E istigare alla violenza contro chi esprime le proprie idee va nella direzione esattamente opposta alla democrazia, checché se ne dica. Inoltre, spesso, è considerato un reato.

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