Rifiuti e politica, così il Cosenza guarda alla Serie A: da Reggio “D” di dignità e milioni di euro a Guarascio

I rifiuti e la politica, così il Cosenza è proiettato verso la Serie A: a Reggio Calabria milioni di euro a Guarascio e si preferisce la "D" di dignità

StrettoWeb

Il calcio e i rifiuti, un binomio vincente a Cosenza. Protagonista? Eugenio Guarascio. Odiato e amato, criticato e coccolato, e da tanti definito fortunato, l’imprenditore calabrese – zitto, zitto, con poche chiacchiere e tanti fatti – ha portato una stabilità che nella città bruzia non si vedeva da tempo. Guarascio ha rilevato nel 2011 una società che proveniva da tre fallimenti in pochi anni, portandola in poco tempo al professionismo e poi alla Serie B. E quest’anno ha addirittura alzato l’asticella, con un mercato importante e una zona playoff alla portata.

Come è stato possibile tutto questo? Grazie alla sua azienda di rifiuti, Ecologia Oggi, che ad aprile ha vinto per la terza volta di fila l’appalto a Cosenza per la raccolta e che in questi giorni è prossima a passare a Reggio Calabria dopo la lunga battaglia – vinta – contro Teknoservice. L’appalto di Cosenza ha un contratto di 5 anni con circa 50 milioni di euro complessivi, quello di Reggio è di circa 90 milioni in quattro anni, cioè la cifra che il Comune pagherà all’azienda di Guarascio. Circa 30 milioni di euro l’anno, solo da questi due appalti, di cui tanti utilizzati per aumentare il budget e puntare – perché no – anche alla Serie A. Guarascio l’ha detto, all’inizio di questa estate, e le due sessioni di mercato di questa stagione lo hanno dimostrato.

Anche Reggio Calabria, dunque, finanzierà quelli che potrebbero essere i successi sportivi del Cosenza Calcio. I malpensanti reggini, i vittimisti, quelli delle “cattive Cosenza e Catanzaro”, dell’opponendum e robe simili, sicuramente lo penseranno: “guarda tu che il Comune ora arricchisce Guarascio e gli permette di puntare alla Serie A” con quel Cosenza che, dopo Messina, è il rivale maggiore della Reggina.

Come nasce l’acquisto del Cosenza Calcio da parte di Guarascio: le pressioni dell’allora Sindaco Mario Occhiuto

Ma non tutti sanno, oppure non ricordano, che la storia tra Guarascio e il Cosenza nasce grazie alla politica, ai rapporti, ai contatti, e si incrocia con i rifiuti. A luglio 2011, infatti, Guarascio – che aveva intenzione di accaparrarsi lo smaltimento dei rifiuti nel capoluogo bruzio – rileva il Cosenza grazie alla forte pressione del Sindaco di allora, Mario Occhiuto, fratello dell’attuale Governatore calabrese Roberto. Occhiuto fece un po’ come fa la politica in questi casi, ovviamente quella capace e furba: stimolare l’imprenditoria a rilanciare lo sport attraverso l’investimento in una squadra di calcio in difficoltà. Il tifoso dice spesso che la politica non si deve mischiare al calcio, e ha ragione, ma la politica è uno di quegli appigli a cui sperare nei momenti difficili e nei territori in cui l’imprenditoria non offre molto. Come fu a Cosenza, appunto, o come fece il Sindaco di Bari Decaro con De Laurentiis, ad esempio, o come tanti altri casi.

Alla fine, la scelta di Occhiuto non può che definirsi vincente. Alla lunga, con la politica dei piccoli passi, a sportellate, tra critiche ed elogi, e anche con una buona dose di fortuna, Guarascio sta regalando uno dei momenti più splendenti alla storia del Cosenza, sia sportivamente che economicamente, dal momento che non si contano spese pazze o debiti, ma anzi una gestione oculata e senza eccessi. E ora c’è un nuovo appalto, quello su Reggio Calabria, che sicuramente lo “aiuterà”.

La politica reggina e i paragoni senza storia

E la politica a Reggio Calabria? La politica a Reggio Calabria ha fatto la sua scelta, questa estate, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. E non ci riferiamo per forza a quelli sportivi, a cui si può dare una sterzata, bensì all’interesse e alla passione popolare, praticamente ai minimi storici se si guardano le presenze al Granillo e la percezione della città al calcio cittadino.

A Reggio Calabria, dunque, si è preferita la D di dignità, ostacolando chi – all’interno di quella stessa politica “amica” – si era mosso per stimolare qualche altro imprenditore. Ora, però, il medesimo Comune arricchirà le casse di un imprenditore che potrà trarne vantaggio anche in termini sportivi. E anzi dovrà anche pagare un indennizzo a Guarascio dopo avergli presentato il ricorso contro nella vicenda conclusasi positivamente qualche giorno fa. Praticamente un disastro. Dispiace, però, che qualcuno dallo Stretto pensi che siano le altre città calabresi ad avercela con Reggio Calabria, quando la città riesce invece nell’assurda e incredibile capacità di farsi male da sola. Sempre…

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