Scoppia la polemica: l’Ambasciatore israeliano in Italia contro Sanremo. E Ghali risponde

L'ambasciatore Alon Bar: "avrebbero potuto esprimere solidarietà"

StrettoWeb

“Ritengo vergognoso che il palco del Festival di Sanremo sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile. Nella strage del 7 ottobre, tra le 1200 vittime, c’erano oltre 360 giovani trucidati e violentati nel corso del Nova Music Festival. Altri 40 di loro, sono stati rapiti e si trovano ancora nelle mani dei terroristi insieme ad altre decine di ostaggi israeliani. Il Festival di Sanremo avrebbe potuto esprimere loro solidarietà. È un peccato che questo non sia accaduto”. È quanto ha dichiarato Alon Bar in merito alle affermazioni che si sono susseguite sul palco rispetto al conflitto mediorientale.

Ghali risponde agli attacchi

Il rapper, fresco fresco di Sanremo con il brano “Casa Mia“, ha risposto all’ambasciatore israeliano in Italia in diretta a Domenica In, al fianco di Mara Venier. Tra gli opinionisti presenti gli hanno infatti notare le parole dell’ambasciatore ma il rapper non si è smosso più di tanto e ha rafforzato il suo messaggio: “io sono un musicista e come tale scelgo di fare musica e decido io che messaggio portare. Ci sono bambini che stanno morendo, non possiamo fare finta di niente. Anche io sono stato bambino, lì ci sono le bombe”.

Ribadisce quindi il suo “stop al genocidio” e la Venier appoggia la sua posizione: “un messaggio di pace non è mai sbagliato”.

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