Lillo Foti tra passato e presente: “Ballarino? Preferivo un reggino”

L'ex Presidente della Reggina Lillo Foti si esprime tra passato e presente, con un cenno sulla nuova società di Ballarino

StrettoWeb

Il Corriere dello Sport di oggi ha intervistato l’ex Presidente della Reggina Lillo Foti. Si è parlato soprattutto del passato in amaranto, con qualche accenno al presente, anche delle altre calabresi nei Prof, Cosenza, Catanzaro e Crotone. Il suo cuore, ci tiene però a precisarlo a inizio intervista, è sempre amaranto. “Ovviamente la Reggina sarà sempre nel mio cuore”.

E poi un tuffo nel calcio del passato, che è cambiato “tantissimo, erano le stagioni del romanticismo, quelle dei Presidenti tifosi, passionali e vogliosi di vincere. Agnelli, Berlusconi, Sensi, Ferlaino, Moratti, Mantovani. Eredi degli impareggiabili Anconetani e Rozzi. C’era cuore e gioco, oggi c’è tecnologia, spettacolo ed economia”. Poi Foti racconta come entrò nel calcio con la Reggina: “ho avuto la fortuna di incontrare persone e dirigenti di livello che mi hanno accolto in una azienda atipica come quella del calcio”.

Lillo Foti e i momenti belli e meno belli alla Reggina

“I momenti belliaggiunge – sono tanti, troppi da ricordare. Le conquiste dei vari campionati, la promozione in Serie A del 1999, lasalvezza in A con Mazzarri nonostante la penalizzazione. Come si può non ricordare il 3-0 del fine primo tempo in Empoli-Reggina e il magico finale con un 3-3 che ci regalò la salvezza. Reggio Calabria era diventata un importante realtà del Sud Italia. Noi in A, la Viola nel basket, la Mangiatorella nel volley femminile, il calcio a 5. giocavamo amichevoli col Real Madrid, siamo andati in Giappone per l’acquisto di Nakamura e in amichevole a Marinos ci siamo trovati 70 mila giapponesi con la bandierina amaranto che gridavano Forza Reggina. Uno spettacolo indimenticabile”.

Dai momenti belli a quelli meno belli, però. “Certo, ma non in campo”, confessa Foti. “Siamo stati anche capaci di vincere l’ultima gara nel Professionismo, il derby col Messina al San Filippo per la permanenza in C. Poi, purtroppo, problemi di salute ed errori che hanno scritto la parola fine a una storia meravigliosa”.

Allenatori e calciatori rimasti nel cuore di Foti

Allenatori rimasti nel cuore: “parecchi, purtroppo qualcuno non c’è più come Maciste Bolchi. Ma citerei Bigon, Scala, Colomba, Mazzarri e potrei andare avanti. Calciatori? Tanti, tutti molto apprezzabili, solo per citarne alcuni: Baronio, Pirlo, Bonazzoli, Cozza, Giacchetta e Mozart”.

Reggina: Foti e il suo pensiero su Gallo, Saladini e Ballarino

E sul recente passato: “direi che a Gallo va riconosciuto il merito di aver portato nuovamente la Reggina in B, poi il Covid e le sue vicissitudini personali lo hanno penalizzato. Saladini? L’inizio mi era sembrato interessante e con un valido progetto di rilancio. Ma l’epilogo è stato un vero disastro sia per la squadra che per la città”.

Non può mancare invece un cenno sul presente e sul catanese Ballarino: “non lo conosco, pertanto non posso esprimere un giudizio su di lui. Ma non nego che avrei preferito un reggino alla guida della società, credo che il senso di appartenenza sia molto importante. L’augurio è che il club possa ritornare al più presto nel calcio che conta”.

Cosa pensa Lillo Foti di Cosenza, Catanzaro, Crotone e dei rispettivi Presidenti

In chiusura, un pensiero per Cosenza, Catanzaro e Crotone: “alla famiglia Noto faccio i complimenti, gioisco di questo gran girone d’andata e di questo bell’inizio del nuovo anno. Come sempre dimostrano la loro serietà. Al Cosenza auguro di raggiungere i propri obiettivi ed apprezzo la caparbietà e la determinazione del Presidente Guarascio. Infine, agli amici Vrenna di Crotone, dopo i gloriosi anni vissuti, non posso che augurare un veloce ritorno in Serie B”.

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