Reggio Calabria, “palestre negate per fare sport”: l’ira delle società, “chiamiamo Striscia la notizia”

Le società sportive di Pallacanestro e Pallavolo di Reggio Calabria minacciano misure forti: "la palestra del Volta negata perché è aula didattica"

StrettoWeb

Continua, anzi non finisce mai, l’agonia delle società sportive dilettantistiche di Reggio Calabria. Quelle di Pallacanestro e Pallavolo, soprattutto, lamentano le carenze di strutture in città. I soliti problemi, insomma. Quelli che raccontiamo da anni su StrettoWeb, senza però grandi margini di risoluzione. Anzi, va sempre peggio. Solo strutture private, con oneri economici non indifferenti. Il volley reggino, tra l’altro, ha subito la mazzata della palestra “Palloncino”, abbattuta per i lavori della piscina comunale.

“Abbiamo solo la struttura dello ‘Scatolone’, come palestra comunale, poi solo privati. Anche perché la Città Metropolitana ha chiuso due palestre contemporaneamente per fare i lavori: quella dell’Istituto ‘Panella’ e della scuola ‘Righi’. Ci hanno detto che saranno ferme per tre anni”. Così raccontano, a StrettoWeb, alcune società sportive dilettantistiche della città. Ma il problema non è questo. Cioè, non solo questo.

Se la lacuna della mancanza delle strutture persiste è anche perché alcune palestre, pur disponibili, non possono essere utilizzate. “Da 8 anni circa – ci spiegano – c’è questa palestra del Volta, che è un Liceo sportivo. Da quando è stata consegnata alla scuola, i dirigenti avvicendatisi negli anni non ci hanno mai concesso di allenarci. Ma non sono loro a doverlo concedere, dovrebbe essere compito della Città Metropolitana, che però non fa nulla e accetta in silenzio. Quasi un anno fa c’è stata una riunione a Palazzo Alvaro con la Metrocity, che aveva promesso di far qualcosa per risolvere la situazione. Ma ad oggi niente…”

Il racconto prosegue, va più nel dettaglio, ci sono pure nomi di politici: “abbiamo chiamato all’Ufficio Edilizia Scolastica e ci hanno detto che è tutto a posto, che non ci sono impedimenti particolari. Insomma, niente che possa impedire di utilizzare la struttura del Volta. Ci siamo anche resi disponibili, se il problema è quello della sicurezza della palestra, di pagare un bidello che la scuola avrebbe potuto mettere per gestire la pulizia dei locali durante gli allenamenti. Lo avremmo pagato noi, ma niente”.

E così succede che proprio al Volta si svolga, nei giorni scorsi, un convegno sul binomio studio sport. Tra i presenti, anche una dirigente di una società dilettantistica reggina: “mi sono avvicinata alla dirigente della scuola, chiedendo perché non ci concedono la palestra. La sua risposta? Non possiamo concederla perché è un’aula didattica. Quella che faranno di lato, un palatenda, una tensostruttura, vi daranno quella”, ci racconta la dirigente.

Arrabbiatissima, la stessa minaccia di voler arrivare in fondo, come portavoce del movimento di basket e volley reggino: “quella è una palestra, catastalmente è una palestra. Come si fa a trasformare in aula didattica? Abbiamo parlato con l’Assessore Lizzi, con il delegato Latella: ‘o fate qualcosa voi, o la facciamo noi. Intervenite, sennò chiamo Striscia la notizia!’, gli abbiamo detto. La palestra è stata costruita coi soldi dei cittadini, è di tutti, non può essere usata a piacimento dai vari dirigenti”, tuonano le società a StrettoWeb.

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