Il delirio di Brunetti 6 mesi dopo: “convinto della scelta Fenice, valutiamo di costituire il Comune contro la Reggina in Tribunale”

Il Vice Sindaco del Comune di Reggio Calabria ha parlato di numerosi argomenti: da Bandecchi al Sant'Agata passando per ripescaggio e marchio

StrettoWeb

Brunetti in difficoltà. Lo si è notato. Lo hanno notato in tanti, tra i collegati alla trasmissione. Il Vice Sindaco del Comune di Reggio Calabria, ed ex f.f. ai tempi in cui ha scelto La Fenice Amaranto, è stato ospite di Video Touring. Incalzato su diverse domande, è sembrato arrampicarsi sugli specchi. Ha ribadito la scelta politica fatta, ha detto che quella sui “dieci anni di D” era una battuta, ha affermato che il business plan è stato rispettato, ma anche che per il ripescaggio Livorno e Reggina sono le uniche che possono ambire (errore madornale!). Su Bandecchi, poi, ha tirato fuori le frasi sulle donne e il sequestro da 20 milioni, andando fuori tema rispetto a quello che realmente contava.

Insomma, così così. Anzi, male. E non lo diciamo noi. Basta leggere alcuni commenti alla trasmissione: qualcuno fa notare come questo intervento abbia peggiorato le cose. Brunetti ha esordito prendendosela (anche lui!) con Rosseti: “dobbiamo guardare al futuro. Questa stagione è andata così. Questa estate non sappiamo cosa succederà. Mi perfetto di fare un appunto, senza fare processi a nessuno: giocatori che stanno fuori per tantissime giornate e poi si fanno buttare fuori per altrettante giornate, ecco, non può esistere nella serietà di un professionista. Anche questi ragionamenti vanno fatti. Bisogna essere una società seria e fare gli investimenti giusti, ragionando su una realtà solida che ad oggi ci può essere”.

Bandecchi e Ripepi “facevano teatrino”

Poi ritorna sulla scelta della Fenice e ribadisce: “non sono sui social, come sapete, ma so di aver fatto tutto in trasparenza e tranquillità. Vi sembrerà strano, ma io dormo tranquillo la sera. Io più sto e più sono convinto della scelta che ho fatto, soprattutto anche alla luce delle dichiarazioni avvenute qualche mese fa in un noto teatro reggino. Appunto facevano teatrino“. Il riferimento è all’evento al Teatro Cilea con Bandecchi e Ripepi di qualche settimana fa.

Il passaggio su Girasole

Non manca il passaggio sul nipote Girasole. “Non le considero nemmeno queste persone che si sono perse a criticare un ragazzo come Domenico, che è mio nipote. Ma se è una colpa essere il nipote di un politico, che chieda scusa Domenico. Per me è motivo di vanto essere lo zio di Domenico. Non era un ragazzo incontrato sulla Via Marina che la Fenice ha prelevato. Lui ha fatto sacrifici, sin da ragazzino, partendo dalla sua città per andare a giocare a calcio, anche quando la società di allora non credeva in lui. Ha giocato per due stagioni in Serie C e quando c’è stata l’occasione ha preso la decisione in assoluta autonomia, tra l’altro in un momento delicato della sua vita e di tutta la nostra famiglia. Non mi va nemmeno di considerarle le affermazioni fatte su Domenico, perché sono di persone indegne. Non meritano la mia considerazione, io sono arrabbiato per questa domanda”. Inutile anche qui stare a ribadire il pensiero, che non colpisce il Girasole uomo, né le difficoltà della famiglia in un momento delicato e comprensibilissimo.

La sentenza sulla Reggina 1914 e le possibili scelte del Comune”

Fa invece drizzare le antenne l’intervento relativo all’attesa della sentenza sulla Reggina 1914. Il Vice Sindaco confessa che si sta valutando di agire contro la società di Saladini: “stiamo valutando la posizione del Comune. Vorrei ricordare che in estate si è costituito contro la decisione del Tribunale, a sostegno della Reggina. Ora però va valutata la posizione. Se allora ci siamo schierati a favore, oggi i legali stanno valutando se costituirci al contrario. Perché questo ritardo sul pronunciamento? Magari i Giudici sono in difficoltà a scrivere la sentenza, questo non lo so, ma io la vedo difficile che la Reggina possa salvarsi da un fallimento”.

Marchio e nome: “Ballarino è prudente”

E, legando questo al tema marchio, Brunetti parla dell’intervento di Ballarino al termine del match di domenica. Il patron e DG ha detto che stanno facendo il possibile e se non sarà così alzeranno le braccia: “credo che Ballarino sia stato molto prudente per non illudere nessunole parole del Vice Sindaco – Non servono provocazioni, serve che si facciano le cose, che ci si muova per nome e marchio e la società sta dimostrando che ce la sta mettendo tutta. Se noi siamo vigili? C’è un confronto costante con la società, anche noi stiamo sollecitando situazioni che vanno in questa direzione. Siamo aggiornati dalla società. Oggi ancora non si vedono i risultati ma c’è un percorso lungo e laborioso. Capisco la prudenza di Ballarino, che fa intendere che non ci sono solo loro”.

Ripescaggio: Brunetti illude e confonde le idee

L’errore grave, da matita rossa, è legato al ripescaggio. “Marchio e ripescaggio non sono scontate? Sono d’accordo. Sul ripescaggio però noi veniamo da una realtà in cui è successo. Contesto diverso, non era la stessa cosa, ma se anche oggi dovesse esserci un solo ripescaggio io vedo solo due realtà che possono essere ripescate: Livorno e Reggina“. Non si può dire questo. E’ illudere e disinformare i tifosi. Per fortuna in trasmissione era presente il giornalista Maurizio Gangemi, tra i pochi ad oggi lucidi e coerenti nell’analizzare la situazione da ogni punto di vista. Gangemi gli fa notare che allora, ai tempi di Praticò, il ripescaggio avvenne perché “ci fu il passaggio da 54 a 60 squadre in Lega Pro, invece oggi ci sono le seconde squadre. E poi – evidenzia – senza marchio non puoi andare neanche a sederti con Gravina. Se non ti chiami Reggina a tutti gli effetti e con tutti i crismi è inutile prendere traghetto o aereo, ad oggi la Fenice non ha titolo a chiedere un ripescaggio non avendo storia”.

Un intervento secco, netto, che ha palesato tutte le difficoltà di Brunetti, che non sapeva cosa e come replicare. Tutte informazioni semplici e consultabili in rete, tra l’altro, che su StrettoWeb abbiamo racchiuso in un dettagliato articolo qualche mese fa.

Brunetti: “il business plan è stato rispettato”

Relativamente al business plan, altra bugia. “Se è stato rispettato? Devo dire di sì, ad eccezione delle categorie del calcio giovanile e femminile. Loro avevano inserito questo dato, che solo per alcune categorie è stato rispettato. E’ anche vero che sono partiti a ottobre. E poi loro hanno solo una porzione di disponibilità del Sant’Agata, che gli è stato consegnato in condizioni non normali”. Falso! Come si può parlare di business plan rispettato? Parlano i numeri. Non c’è il risultato sportivo, non c’è il Sant’Agata, non ci sono categorie giovanili e femminili. Falso anche che si sia partiti a ottobre. La società ha potuto cominciare ai primi di settembre, quando è stata ufficializzata la scelta.

I “10 anni di D? Una battuta…”

Brunetti poi si arrampica sugli specchi in merito ai famosi “10 anni di Serie D ma con dignità”. “Era una battuta – dice – poi un noto giornale mi ha massacrato per questo…”. Caro Vice Sindaco, il problema non sono le sue parole, la paura è che si possano verificare davvero. E l’evidenza dei fatti ad oggi dice questo. “Allora – continua poi Brunetti – dissi che la dignità di una città non si compra con i soldi”.

“Bandecchi ha offeso una città”, ma…

E qui entra in gioco Bandecchi: “Scegliere Bandecchi non sarebbe stato dignitoso?”, gli chiede Gangemi. “Ci mancherebbe, non sto parlando di dignità, ma di un’altra cosa – precisa Brunetti, che però un secondo prima aveva parlato di dignitàNessuno si può permettere di venire in questa città ed insultare i cittadini di Reggio Calabria. Tutti avete visto i video riferiti all’acquisto della Reggina pubblicati da Bandecchi. Io l’ho ringraziato per l’interesse, tra l’altro è stato interpellato da noi. Però un conto è mostrare interesse, un altro è dire di buttare un milione o dire che il business plan è il suo biglietto da visita. Non è un atteggiamento che mi aspetto. Rientra nel personaggio? Eh, ma noi ne abbiamo avuti abbastanza. In dei video Bandecchi insulta la città, i tifosi, i rappresentanti istituzionali della città. Bandecchi ha sputato i tifosi, guardiamo come parla delle donne”.

Brunetti ci ricasca: “è stata una scelta politica”

Vorremmo capire come, dove e quando Bandecchi abbia insultato la città e i cittadini. Ha detto la sua, con il suo fare diretto, in merito ai politici che prima lo hanno sedotto e poi hanno scelto altri. Ha insultato Brunetti, e non la città, e lo ha fatto dopo la scelta, mai prima. E’ l’occasione però, questa, perché Brunetti si lasci nuovamente scappare una confessione: “io non ho nulla contro Bandecchi, ma quando mi si accusa di aver fatto una scelta politica… Ma certo che è una scelta politica!. Il Vice Sindaco ribadisce nuovamente che la sua è stata una scelta politica.

Ma poi, come sempre, va fuori tema: “la dovevo dare a Bandecchi perché ci avrebbe portato subito in C? Ho fatto l’esempio della Ternana, che dopo la B aveva parlato di Serie A e poi è sceso in C. Non ci sono elementi validi per dire che Bandecchi è un Dio del calcio. E poi, se io avessi accompagnato la società con Bandecchi, ad oggi lui si sarebbe interfacciato con me. E’ sempre politica”.

Bandecchi ha una capacità patrimoniale maggiore? Anche qui mi stuzzicate però. Bandecchi in quei giorni aveva avuto un sequestro di 20 milioni di euro. 50% Bandecchi e 50% Myenergy con gli altri imprenditori? Non è così. Vi invito a vedere le carte. Chi sono gli altri imprenditori oltre Myenergy? Myenergy si è dimostrata seria investendo nella Viola, ma gli altri di questa Cooperativa chi sono? Io Myenergy l’avevo incontrata anche prima che arrivasse Bandecchi, aveva un progetto importante con i pannelli fotovoltaici. Sulla scorta della dimostrazione di serietà, questi due business plan sono tutto e nulla, uno è scritto meglio di un altro, ma c’erano dei soggetti individuati che ho potuto vedere de visu, invece nell’altro c’erano riferimenti a cooperative”.

Dunque, adesso, Brunetti nega anche di conoscere chi erano i rappresentati della Cooperativa reggina che avevano il 50% insieme a Myenergy. Lui li conosceva e li conosce bene, quei rappresentanti. C’è anche chi ha scritto il business plan della Reggio Football Club, tra questi, che lui conosce bene e con cui in quei giorni si è interfacciato spesso”. Rinfreschiamo la memoria, dal momento che Brunetti afferma anche che Reggio ha la memoria corta. Ecco il business plan.

Sant’Agata: tutto pronto per il bando

In merito al bando per il Sant’Agata, afferma: “da un confronto in Città Metropolitana il bando dovrebbe essere pronto fra qualche settimana. Se ci sono le condizioni, nelle varie norme, io inserirei anche che ci sia una priorità per la squadra rappresentativa della città. Si entra in un campo di normative che vanno approfondite, certo, ma agevolare un attimo la squadra più rappresentativa… Poi il centro può essere implementato con altro. Con campi di Padel non credo, anche perché ce ne sono già abbastanza. Però capiamo bene i costi di mantenimento, sempre più complessi man mano che si scende di categorie. Vanno realizzate attività che permettano un’utenza sostenibile”.

Brunetti e gli imprenditori di Reggio

E chiude con una battuta sugli imprenditori reggini: “c’è tanta paura degli imprenditori reggini perché Reggio non è mai stata una piazza facile. Un imprenditore che vive e opera nella città, mettersi a tentare di avere successo con la Reggina è un’impresa. Solo Lillo Foti ci è riuscito, però ricordo anche quando saltavano i seggiolini. Ci ha portato in Serie A, ma anche lì ci sono stati momenti difficili. Gli imprenditori ci sono, ne abbiamo interpellati tanti, in quella settimana ne ho incontrati 10 convinti a prenderla. Per quello dicevo di stare tranquilli”.

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