San Foca tra Chiesa e leggenda: la festa del Santo Patrono nel vibonese | VIDEO

Il 5 marzo ricorre la celebrazione di San Foca Martire, protettore di agricoltori e marinai. Scopri di più sulla festa a Francavilla Angitola e la sua storia

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StrettoWeb

A Francavilla Angitola, comune della provincia di Vibo Valentia, sono giorni di festa: la comunità dell’entroterra calabrese, che sorge su una collina e sfiora poco meno di 2mila anime, diventa scenario di una celebrazione millenaria dove il sacro si intreccia al profano. Il 5 marzo, come ogni anno, i residenti e i curiosi si preparano per i festeggiamenti del Patrono della Città, San Foca Martire.

E come nei film, il quadro che si presta all’occhio dello spettatore sembra essersi fermato nel tempo: nei giorni di festa, immancabile, è la banda la quale, riempiendo di note musicali le vie, anima il paese e, quasi come un antico orologio, segna l’inizio dei festeggiamenti. Il tempo è grigio ma niente sembra spezzare l’armonia che regna a Francavilla. La musica degli strumenti si unisce al coro dei fedeli che rivolgono un grazie al Patrono.

Le celebrazioni con “i serpenti”

Tra questi, anche il sindaco Giuseppe Pizzonia, con la fascia tricolore a porgere il saluto istituzionale al santo. “Siamo tanto devoti a San Foca – spiega il sindaco. “Alla Santa Messa segue la Processione per le vie del paese. Intanto le signore hanno portato in dono i tipici dolci della festa, messi ai piedi del santo e con la particolare forma di serpenti come vuole la storia”. San Foca infatti, è il protettore dei giardinieri, degli agricoltori e dei marinai e viene invocato contro il morso di serpente.

La storia dell’agricoltore San Foca

Secondo quanto riportato dal vescovo Asterio di Amasea agli inizi del secolo V, “due soldati stanchi ed affamati, un giorno si presentarono alla sua porta per chiedere indicazioni in merito ad un cristiano che abitava là intorno e contro il quale era stata pronunciata la condanna a morte. Gli sgherri, che non lo conoscevano di persona, vennero da Foca fatti accomodare in casa, dove egli li pregò di trattenersi a pranzo”.

“Nel mentre i due si rifocillavano, Foca si spostò nell’orto e scavò la propria fossa; al termine rientrò in casa e dichiarò ai due soldati di essere lui il cristiano, pregandoli anche di non porre indugi nell’esecuzione della sentenza”. La leggenda vuole che venisse gettato nella fossa con numerosi serpenti, i quali si astennero dal morderlo. Furono i due carnefici, infatti, ad ucciderlo con le loro mani.

Il sindaco di Francavilla ricorda che, per i turisti e per tutti coloro che rientrano al paese per le ferie estive, ci sarà un’altra celebrazione nella seconda domenica di agosto. San Fò, come viene definito tra i fedeli, attira tante persone: alcune di esse, seppur emigrate, tornano ogni 5 marzo per prendere parte alla celebrazione. Scopri i dettagli di questa meravigliosa tradizione nel video di Graziano Tomarchio per StrettoWeb.

FRANCAVILLA ANGITOLA (VV) - SAN FOCA MARTIRE 5 MARZO 2024
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