Elezioni Regionali Abruzzo, l’affluenza alle urne sarà decisiva. Ecco come andò a finire nel 2019 | Il PUNTO

Elezioni Regionali Abruzzo, l'affluenza alle urne sarà decisiva. Centrodestra sicuro di farcela, centrosinistra crede nella rimonta

StrettoWeb

Tra qualche ora l’apertura delle urne per le elezioni regionali in Abruzzo. Un appuntamento importante, alla luce di quanto successo in Sardegna con la vittoria risicata di Alessandra Todde di Pd – M5S, che ha mobilitato i leader nazionali dei partiti, il premier, ministri e sottosegretari. Si voterà dalle ore 07:00 alle ore 23:00. StrettoWeb seguirà in diretta lp spoglio delle schede.

L’importanza dell’affluenza

A decidere il risultato finale saranno gli elettori abruzzesi e sarà fondamentale l’affluenza. Intanto, nel lungo silenzio elettorale, i leader politici sfogliano pronostici e coltivano speranze. Con il secondo dato parziale sull’affluenza, quello delle 19, che sarà fondamentale per capire il vincitore. Il centrodestra, a sostegno di Marsilio, è convinto di poter raggiungere un risultato storico: confermare un presidente uscente alla guida della Regione. Il centrosinistra, con il campo larghissimo a sostegno di D’Amico, crede in una rimonta considerata quasi impossibile all’inizio della competizione.

Il voto in Abruzzo importante anche per le Europee

Le urne abruzzesi rimangono una prova importante anche in vista delle elezioni europee. Con la Lega che rischia il sorpasso di Forza Italia, e che in caso di crollo dei consensi vedrebbe acuirsi i malumori interni. Il campo larghissimo a sostegno dell’ex rettore, crede invece che il vento sardo possa soffiare anche qui in Abruzzo. Non a caso D’Amico ha scelto di chiudere accanto ad Alessandra Todde una campagna giocata sull’opposizione netta alla destra.

Come andò a finire nel 2019

Alle regionali in Abruzzo del 2019 i votanti furono il 53,11% degli aventi diritto, in calo rispetto alle consultazioni del 2014, quando andò a votare il 61,56% degli elettori e vinse il centrosinistra con Luciano D’Alfonso. Nel 2019 Marco Marsilio divenne il primo presidente di Regione espresso da Fratelli d’Italia: il suo partito risultò quinto in Abruzzo con il 6,49% dei consensi, preceduto, nella coalizione, dalla Lega – che con il 27,5% raddoppiava i voti rispetto alle politiche dell’anno precedente – e da Forza Italia, che ottenne il 9,05%.

Giorgia Meloni ha ottenuto il 51,49% nel collegio uninominale L’Aquila-Teramo. Il centrodestra nel 2022 in Abruzzo ha avuto il 47,7%, il centrosinistra il 22%, il M5s 18,4%, Calenda con Italia Viva e Azione il 6,3%, gli altri il 5,6%. In totale fa 52,3%. In particolare, il centrodestra ha avuto il 53% nella provincia dell’Aquila, il 47% a Teramo, il 46% a Pescara e Chieti; il centrosinistra il 22% all’Aquila e Chieti, il 24% a Pescara, il 20% a Teramo; il M5s ha raggiunto il 20% a Chieti, il 19% a Pescara e Teramo, il 15% all’Aquila. Il terzo polo ha avuto l’8% a Teramo e il 6% nelle altre province. Quindi il centrodestra ha avuto la maggioranza solo all’Aquila.

Tornando alle Regionali 2019, Marsilio ottenne il 48,03%, la sua coalizione il 49,20%. Il candidato del centrosinistra, Giovanni Legnini, raggiunse il 31,29%; la sua coalizione, con 7 liste, il 30,64%. In quell’occasione si presentarono anche Sara Marcozzi per M5S (stavolta candidata consigliere con Fi) che ottenne il 20,20%, e Stefano Flajani (Casapound) che ebbe lo 0,48%.

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