Palermo, il miracolo del porto e l’inefficienza della politica

Mentre al Porto i lavori si concludono in anticipo, in città scoppia lo scandalo della ZTL

StrettoWeb

La notizia dell’ultimazione, nel porto di Palermo dei lavori di consolidamento e messa in sicurezza delle banchine Vittorio Veneto sud e Santa Lucia sud in anticipo rispetto al tempo contrattuale, è di quelle che fanno riflettere. Non soltanto perché continua, in tal modo, il “miracolo” di efficienza dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Occidentale, ormai riconosciuto in città e non solo, ma anche perché esso si inquadra in un contesto di capacità amministrative molto meno esaltanti.

E’ di pochi mesi fa l’apertura al pubblico dello splendido Molo trapezoidale, nell’ambito di un processo di riqualificazione dell’intera area portuale che prevede anche i lavori, attualmente in corso, dell’interfaccia con la città.

Ma non finisce qui. Il vulcanico presidente dell’Autorità Portuale, Pasqualino Monti, preannuncia altri importanti interventi già in corso o imminenti, regolarmente finanziati prima ancora che intervenisse il PNRR, nell’ambito del piano industriale messo in campo dalla metà del 2018.  Vi rientrano, oltre che gli interventi di cui sopra, anche il futuro consolidamento del molo Piave che verrà ultimato, ancora una volta in anticipo, nel prossimo mese di giugno.

L’occasione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non è sfuggita a Monti, che ha attinto a queste risorse per finanziare i lavori al porticciolo dell’Acquasanta, già consegnato alla ditta che si è aggiudicata la gara, e dell’Arenella, in fase di appalto. Sempre con fondi PNRR, si sta procedendo al cold ironing, ovvero all’elettrificazione delle banchine, nei porti di Palermo, Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle.

Insomma, l’efficienza è di casa, al Porto di Palermo, dimostrando che, quando si vuole, si possono realizzare Opere Pubbliche nei tempi previsti, o addirittura in anticipo, e bene. Materia su cui riflettere per i pessimisti cronici di casa nostra, sempre pronti a diffidare delle capacità realizzative di chi amministra la Cosa Pubblica.

A tal proposito, c’è da aggiungere, purtroppo, che nella stessa città di Palermo non mancano di certo i casi di inefficienza amministrativa. La stessa area portuale attende da sempre di essere collegata decentemente con le autostrade, in una città che non possiede neanche la tangenziale e che, rinunciando alla metropolitana già a metà degli anni ’90, ha tracciato la strada per diventare, oggi, la prima città italiana per traffico automobilistico, decima al mondo.

E dove sta montando, proprio in questi giorni, lo scandalo dei pass “facili” nella Zona a Traffico Limitato, corrispondente, sostanzialmente, al centro storico palermitano, proprio adiacente al porto. I pass che danno accesso gratuito alla ZTL sono oltre 10.000, un numero spropositato, che “limita” ben poco. Fra i titolari, ben 368 titolari di cattedra, centinaia di appartenenti a città metropolitane o ex province della Sicilia orientale, come i titolari dei 16 pass concessi alla polizia municipale di Licata; difficile comprendere a cosa servano i pass destinati ai rappresentanti dell’ambasciata della Repubblica di Corea presso la Santa sede.

Un singolare accostamento di efficienza ed inefficienza, a pochi metri di distanza, sotto lo stesso regime normativo e con le stesse risorse finanziarie a disposizione. Da una parte indiscutibili capacità manageriali che portano a risultati ammirevoli. Dall’altra, una politica sempre più autoreferenziale, interessata agli interessi dei singoli anziché a quelli collettivi, che produce invivibilità e degrado.

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