Bergamotto di Reggio Calabria, è meglio DOP o IGP? Produttori divisi, ma Pizzi fa chiarezza

Bergamotto di Reggio Calabria: incontro urgente con l'assessore regionale all'Agricoltura, Gianluca Gallo

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    Foto di Salvatore Dato / StrettoWeb
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Una numerosa rappresentanza di produttori di bergamotto, guidati da Francesco Macrì, ha chiesto un incontro urgente all’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, per scongiurare quella che definiscono come “una declassificazione” il riconoscimento IGP (indicazione geografica protetta) all’agrume calabrese tra i più conosciuti al mondo. L’incontro, secondo quanto si è appreso, è in corso a Palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale della Calabria, oggi chiamato, tra gli altri argomenti, a determinarsi sulla vicenda.

Elio Pizzi, presidente del Consorzio di tutela del bergamotto di Reggio Calabria, intanto, in una dichiarazione, afferma che “accettare un riconoscimento per il frutto del bergamotto come IGP sarebbe dequalificante per un prodotto che merita quel grado di valore che spetta solo ai prodotti più pregiati, alle cosiddette eccellenze italiane“. Pizzi, ancora, evidenzia che “è stato affermato molto superficialmente che per i prodotti ortofrutticoli sia preferibile il marchio IGP, e ciò non risponde al vero. C’è da chiedersi – continua Pizzi – come mai i produttori calabresi, sia per il cedro di Santa Maria del Cedro, che per la Liquirizia di Calabria, abbiano scelto il marchio DOP piuttosto che quello IGP per la loro valorizzazione e qualificazione. La risposta è semplice, con questo marchio si garantirebbe, per ora e per sempre, non solo la territorialità, ma anche il rispetto dei metodi di produzione, grazie a cui si ottiene un prodotto inimitabile al di fuori dell’area vocata“.

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