Negli scorsi giorni, nell’ambito di specifici servizi finalizzati alla prevenzione e repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti disposti dalla Questura di Messina, personale della Polizia di Stato, Ufficio Controllo del Territorio, del Commissariato di P.S. di Taormina, ha proceduto all’arresto di un giovane, disoccupato, incensurato, di anni 36, il quale presso la sua abitazione deteneva sostanza stupefacente del tipo marjuana.
Più nello specifico, il pomeriggio dello scorso 8 marzo, gli Agenti del Commissariato, in via Apollo Arcageta di Taormina, procedevano al controllo su strada di due giovani intenti a dialogare confidenzialmente tra di loro.
Il forte stato di agitazione di uno di essi all’atto del controllo, unitamente all’esistenza di pregiudizi di polizia a carico di uno dei controllati, induceva gli operatori di polizia ad effettuare una accurata perquisizione personale estesa successivamente al motociclo in uso al più giovane dei sottoposti a controllo.
L’esito positivo di detta attività, che consentiva il rinvenimento di alcuni ricetrasmittenti e di sostanze stupefacenti, spingeva il personale operante ad estendere la perquisizione all’abitazione di uno dei controllati. Anche detta attività dava esito positivo ed infatti, all’interno della camera da letto, veniva rinvenuta sostanza stupefacente del tipo marijuana per un peso complessivo di 405 grammi ed una bilancia verosimilmente utilizzata per la pesatura della sostanza.
Il giovane veniva, pertanto, tratto in arresto nella flagranza del reato di detenzione di stupefacente ai fini di spaccio e, come disposto dal Sostituto Procuratore della Repubblica di turno, veniva sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione. Successivamente, all’esito dell’udienza di convalida dell’11 marzo scorso, il G.I.P. presso il Tribunale di Messina – nel convalidare l’arresto – adottava la misura cautelare in carcere nei confronti dell’arrestato, che veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Messina.
Si precisa che il procedimento è ancora in fase di indagini preliminari e che, in ossequio al principio di presunzione di non colpevolezza e fino a sentenza di condanna passata in giudicato, sarà svolto ogni ulteriore accertamento che dovesse rendersi necessario, anche nell’interesse dell’arrestato.