Gratteri interviene sui dossieraggi e difende l’Antimafia. E sulle intercettazioni…

Per Nicola Gratteri "se qualcuno ha sbagliato pagherà, senza se e senza ma, senza sconti, ma non possiamo fare a meno dell'Agenzia Antimafia"

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Non poteva mancare il parere pubblico di Nicola Gratteri sul caso dossieraggio scoperto dalla procura di Perugia. “L’Antimafia non è sotto attacco“, dice l’ex procuratore capo di Catanzaro, ma “bisogna stare attenti a chi vuole prendere la palla al balzo per demolirla ulteriormente“. Il procuratore di Napoli lo ha riferito a margine di un incontro con gli studenti delle scuole secondarie, che si è tenuto a Biella sul tema ‘Legalità è cultura‘. Gratteri ha sottolineato che “l’Antimafia serve, è importante, ed esiste perché esistono le mafie“.

Bisogna capire che cosa è accaduto, perché un’idea precisa ce la si può fare dopo il deposito degli atti e non si possono fare valutazioni solo sulla base di articoli di giornale – ha aggiunto -. Se qualcuno ha sbagliato pagherà, senza se e senza ma, senza sconti, ma non possiamo fare a meno dell’Agenzia Antimafia“.

Gratteri: “sulle intercettazioni in disaccordo su tutto con Nordio”

Sulle intercettazioni sono in disaccordo con tutto quello che ha detto il ministro Nordio, non adesso, ma da novembre 2023 a oggi“, ha precisato Nicola Gratteri. “Non c’è una cosa che mi convince per quanto riguarda le intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche – ha evidenziato Gratteri – Non è vero che costano troppo perché intercettare un telefono costa tre euro al giorno e tutte le le intercettazioni in Italia, secondo il ministero, costano 170 milioni di euro e non sono nulla rispetto al bilancio dello Stato e non sono rispetto nulla a quanti milioni di euro si sequestrano in Italia in un anno come beni di lusso“.

In Parlamento si è usato il termine ‘sputtamento – ha continuato Gratteri – io ritengo che questo problema non esiste, da almeno il 2015 non si leggono su un giornale notizie e gossip che riguardano la vita privata“. “È giusto non trascrivere le intercettazioni che riguardano la vita privata, intima di una persona ma il resto bisogna pubblicarlo, tutto ciò che serve al capo d’imputazione dev’essere pubblicato“, ha concluso Gratteri.

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