Cosa succede alla sanità in Calabria e perché Occhiuto ha minacciato le dimissioni

Retroscena, dichiarazioni, reazioni, minacce: che succede intorno alla sanità calabrese in questi giorni e perché Occhiuto pensa di dimettersi da Commissario

StrettoWeb

Se sei in Calabria e parli di sanità, un brivido ti pervade la schiena. Se poi te ne occupi in prima persona, è caos. Le conosciamo ancora bene le vicende degli anni scorsi, con le clamorose gaffe di un Cotticelli “drogato” e il tormentone sul nuovo Commissario. Senza dimenticare quello che è il reale stato di questo settore nella Regione punta dello stivale. Tagli su tagli, poco personale, turni massacranti, strutture intasate, pazienti nei corridoi. Roberto Occhiuto, dopo essere stato Governatore, ha deciso di assumersi in prima persona la responsabilità, diventando Commissario. Ma sa bene quanto sia intricato questo mondo.

In questi giorni infuria la polemica per quanto concerne i presunti tagli del Governo proprio alla sanità, un ulteriore decremento che in Calabria sarebbe solo dramma su dramma. A dir la verità, non sono veri e propri tagli, ma un riutilizzo di risorse. Nello specifico, il Governo “consiglia” alla Regioni di utilizzare i fondi per l’edilizia sanitaria ex art. 20, gran parte dei quali già impegnati. Qui, però, apriti cielo. Un vortice di reazioni si è infatti innescato in tal senso, con le Opposizioni pronte a battagliare. Si vocifera, però, che anche lo stesso Presidente regionale sia stato infastidito, a tal punto da minacciare dimissioni da Commissario. E’ stato Repubblica a svelare il retroscena, con una presunta frase di Occhiuto rivolta al Ministro Fitto.

Occhiuto: “tempo perso negli ultimi 15 anni, ma se mi tolgono risorse rimetto il mandato”

Presunta frase che diventa certezza quando a pronunciarla è lo stesso Occhiuto, in una intervista al Riformista: “Nella riunione tra le Regioni e i ministri Fitto e Schillaci io ho eccepito che le regole stabilite per la rimodulazione delle risorse del Piano nazionale complementare (Pnc) non possono essere applicate allo stesso modo per le regioni che hanno la sanità commissariata, come la Calabria. Io sto tentando di recuperare il tempo perduto per la sanità calabrese”, ha detto.

In Calabria è stato tempo perso, negli ultimi 15 anni. Da quando è commissariata. Si figuri che ho trovato ospedali che sono stati progettati nel 2007 e che avrebbero dovuto essere realizzati entro tre anni e ancora oggi non esistono. Io ho dato un impulso alla loro realizzazione ma i fondi che erano stati stanziati nel 2007 per realizzarli sicuramente oggi non bastano più. Io ho detto: non chiedo altri soldi al governo, anche se al commissario del governo per la sanità andrebbero concessi fondi ulteriori. Però almeno non toglietemi risorse”, ha aggiunto.

“Altrimenti – chiosa il Governatorerimetto il mandato. L’ho detto come provocazione, ma è chiaro che anche da esponente di centrodestra che sostiene questo governo io devo rappresentare gli interessi della mia Regione. Che sconta i ritardi dei governi nazionali che in questi anni hanno nominato commissari generali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza… commissariamenti che hanno lasciato come dicevo più o meno tutto com’era”.

Se c’è tensione tra Calabria e Roma? In linea di principio no. Le interlocuzioni con i ministri Fitto e Schillaci sono buone. La mia Regione ha fatto l’accordo di coesione con il ministro Fitto, prima tra le regioni del Sud. In questo accordo abbiamo previsto di spendere 2 miliardi e 200 milioni secondo un cronoprogramma e regole impegnative sia per il Governo sia per la Regione. Ho sempre fatto in modo di utilizzare le risorse in modo che non si disperdessero”.

Le reazioni

La minaccia di dimissioni “non è una sconfitta, poi dipende da come la si vede. E’ un tema di dignità”, ha detto il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. Per il Sindaco di Siderno Fragomeni, che è del PD, “anche sulla sanità” Occhiuto “è stato costretto ad alzare la voce per farsi sentire da un governo che considera la Calabria e il sud una periferia dell’impero”.

Irto presenta un’interrogazione alla “pantomima tra Occhiuto e Fitto”

In tutto ciò si inserisce il Senatore del PD Nicola Irto: “Rispondo con un’interrogazione circostanziata alla pantomima tra il presidente Roberto Occhiuto e il ministro Raffaele Fitto sul taglio dei fondi del Pnrr per la sanità. In particolare, al ministro Fitto chiedo la pura verità dei fatti, che sembrano inchiodarlo alle proprie responsabilità e rispetto ai quali, a quanto pare, il presidente Occhiuto ha avuto un costante atteggiamento remissivo”, ha detto in una nota.

Le precisazioni di Nesci e Fitto

Denis Nesci e lo stesso Fitto hanno però voluto precisare, provando a mettere una pezza dopo le polemiche. “Occorre ribadire, ancora una volta, che non esistono tagli alla sanità, e che, questo, è il Governo che ha messo più soldi in un comparto fondamentale per il tessuto sociale nostro Paese”, ha detto l’Eurodeputato di Fratelli d’Italia Denis Nesci. “Le polemiche delle ultime ore, riferite ad una rimodulazione di risorse Pnrr da destinare alla sanità pubblica, generano allarmismi sterili, che giovano a chi la vuole buttare in caciara, perché, evidentemente, non ha altri argomenti da offrire ad un dibattito pubblico serio”.

Anche per Fitto “è una polemica inutile”. “Nessun taglio ma solamente un’inutile polemica che accompagna il lavoro complesso che stiamo portando avanti e che ha consentito, piaccia o meno, di collocare l’Italia al primo posto per stato di avanzamento del Pnrr, come attestato dal Rapporto intermedio della Commissione europea del 21 febbraio 2024”, ha detto in riferimento a quelle che ha definito “polemiche strumentali sorte a seguito della Memoria della Corte dei conti” che parlava di una riduzione dei fondi per la sanità.

Nelle prossime ore, il governo attiverà “uno specifico confronto con le Regioni finalizzato all’esatta individuazione degli interventi finanziati con le tre differenti fonti: Pnrr, Pnc e fondo ex art. 20 della legge n. 67 del 1988”, assicura Fitto dopo le polemiche sulle rimodulazione dei fondi per gli investimenti in sanità. “Il dibattito parlamentare sarà l’occasione per entrare nello specifico dettaglio di tutti i punti”, aggiunge.

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